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BLINDSIDE
ABOUT A BURNING FIRE
Sebbene il loro primo lavoro sia datato 1997 gli svedesi Blindside irruppero nel mainstream nel 2002 grazie all'ingaggio da parte della major label 3 Point; fu quello l'anno dell'acclamato album "Silence", 150.000 copie vendute e ottime critiche che non sono però valse successivamente la priorità nella lista delle pubblicazioni stilata dalla casa discografica. All'ombra di Nickelback e Disturbed i ragazzi scandinavi hanno dovuto attendere pazientemente il loro turno prima di poter presentare al pubblico il loro nuovo lavoro "About a burning fire", prodotto da Howard Benson (già precedentemente impegnato, tra gli altri, con Hoobastank, P.O.D. e Cold) ed al quale ha partecipato, in minima parte, l'ex "zucca" Billy Corgan, presente in qualità di chitarrista nella canzone "Hooray, It's L.A.".
Andando con ordine, il disco si apre con "Eye Of The Storm", rock pulito con riff ritmicamente contenuti ma basicamente 'heavy', qualche "scream" sparso nelle strofe facente eco ad un ritornello quantomeno canticchiabile; più tirata la seguente "Follow You Down", mentre la terza "All Of Us" è stata il primo singolo estratto dall'album, poichè supportata da caratteristiche molto 'radio-friendly' ed impreziosita dal grande lavoro vocale del frontman Christian Lindskog. "Shekina" è una canzone molto atmosferica nella quale i Blindside tirano fuori una melodicità richiamante vagamente i Deftones più sperimentali,con l'aggiunta di un violino in sottofondo e la voce femminile di Emma Härdelin a dare un tocco quasi etnico a mio parere completamente evitabile. L'assopimento creato viene interrotto bruscamente dalla già citata "Hooray, It's L.A.", una delle mie preferite e creata, come detto precedentemente, in collaborazione con Billy Corgan; certo per dover di cronaca bisogna affermare che il richiamo del nome 'Billy Corgan' è probabilmente maggiore rispetto all'effettivo apporto sonoro in qualità di chitarrista dell'ex Smashing Pumpkins. "Swallow" strizza l'occhio al più recente post-grunge degli inglesi Serafin mentre "Die Buying" e "Across Waters Again" continuano sulla falsa riga di "All Of Us"; "After You'Re Gone" e soprattutto "Where The Sun Never Dies" sono altri due highlights del disco, anche se quest'ultima ci riserva nel finale un inaspettato minuto di elettro-house come accade negli atmosferici dei Subsonica. "Roads" è il classico episodio acustico piazzato in chiusura ma proprio mentre si fa strada la convinzione che l'album abbia già dato quanto di meglio potesse offire ecco apparire la title-track "About A Burning Fire", sorprendentemente urlata ed energica, messa lì per rialzare il tono e chiudere degnamente il disco.
Sinteticamente non è un album di immediato impatto, i Blindside di fatto hanno optato più per un "modern rock" da veterani condito di melodia, lasciandosi definitivamente alle spalle l'hardcore degli esordi e creando cosi un disco certamente non adatto agli appartenenti alla schiera più "violenta" e intransigente del mondo nu-metal ma indirizzato a mentalità più aperte e dedite a sonorità melodiche e raffinate; la voglia di imporsi nel rock da mainstream probabilmente ha giocato un ruolo fondamentale ma non si può comunque affermare che i giovani svedesi abbiano avuto un clamoroso cambio di rotta anzi, questo "About A Burning Fire" continua un'evoluzione coerente e lineare riprendendo esattamente là dove "Silence" era finito.
Tempo
Voto: 6,5
TRACKLIST:

01. Eye Of The Storm
02. Follow You Down
03. All Of Us
04. Shekina
05. Hooray, It's L.A.
06. Swallow
07. Die Buying
08. Across Waters Again
09. After You're Gone
10. Where The Sun Never Dies
11. Roads
12. About A Burning Fire