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KILLSWITCH ENGAGE
THE END OF HEARTACHE

Jesse Leach se n’è andato. Quasi sempre l’abbandono di una band da parte del cantante, ne segna inevitabilmente il cospicuo ridimensionamento (Sepultura docet) o addirittura lo scioglimento. Ma stavolta no. Perché? Perché è arrivato Howard Jones. Goodbye Jesse, welcome Howard Jones. Jesse who?
Non poteva esserci sostituto migliore: Howard non ha nulla da invidiare al suo illustre predecessore ed anzi, in alcuni passaggi dimostra maggiore versatilità e maturità, riuscendo non solo a reggere ottimamente l’inevitabile confronto ma addirittura superandolo in determinati frangenti, scongiurando così il pericolo di una possibile fine di questa meravigliosa band.
Il combo del Massachusetts ripropone al pubblico la propria fantastica ricetta metalcore, con diverse venature spazianti dal nu-metal al death duro e puro: contrariamente a quanto accade solitamente, questa volta l’intenzione di una produzione più commercialmente ruffiana non fa altro che impreziosire ulteriormente il sound, donando un gradevolissimo ed azzeccatissimo tocco di orecchiabilità che ne aumenta inopinabilmente la caratura.
I riff partoriti dal geniale estro di mr. Adam Dutkiewicz (vero e proprio perno ed indiscussa mente creativa dei KsE) sono eccellentemente dirompenti come sempre, ondeggianti tra passaggi più propriamente swedish-school e congetture american metal, accelerando e stoppando in simbiosi con i poliedrici vocalizzi dello straordinario singer il quale, dal canto suo, imprime maggior tenuta melodica rispetto al passato, forse a discapito della componente rabbiosa comunque naturalmente sempre presente ed incarnata in growl penetranti; lampanti le prestazioni di “A Bid Farewell”, “When Darkness Falls” - inclusa nella soundtrack dell’horror “Freddy vs. Jason” – il singolone “Rose Of Sharyn”, “Inhale” e “Breathe Life” su tutte, dove la band riesce a mescolare sentimenti di angoscia, paura e malinconia ad istinto omicida, rabbia ed esplosività con una normalità e naturalezza quasi destabilizzanti.
Il cambio di vocalist non ha quindi minimamente scalfito la lucentezza di questa compagine, dando per la terza volta in carriera una ineluttabile prova di forza e consacrandosi senz’ombra di dubbio tra le migliori band attualmente in circolazione, certamente il nome più importante e commercialmente di successo all’interno dell’attuale panorama metalcore; pigmalioni.

Tempo
Voto: 8,5
TRACKLIST:

01. A Bid Farewell
02. Take This Oath
03. When Darkness Falls
04. Rose Of Sharyn
05. Inhale
06. Breathe Life
07. The End Of Heartache
08. Declaration
09. World Ablaze
10. And Embers Rise
11. Wasted Sacrifice
12. Hope Is...