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EARSHOT
TWO
Si scrive Earshot si legge 30 Seconds To Mars: potrebbe essere riassunta in questo semplice concetto la mini-svolta sonora del quintetto di Los Angeles, i quali con questo secondo album denominato ironicamente (o banalmente?) "Two" hanno optato per un parziale abbandono del territorio tooliano, caratteristica del primo album "Letting Go", preferendo lo stile più fresco e semplice della band di Jared Leto.
Dopo mesi di lavoro fianco a fianco con il produttore Johnny K, nel cui curriculum spuntano illustri collaborazioni con Disturbed e Soil, a fine giugno 2004 si giunge finalmente alla pubblicazione di questo "Two", un concentrato di rock puro e cristallino mischiato ad una energica melodìa e ad una melodica energia, un genere nel quale i sopracitati 30 Seconds To Mars sono maestri.
Ottima l'apertura con "Wait", canzone tra l'altro scelta come primo singolo, ma sono soprattutto "Fall Apart", "Rotten Inside", "Down" e "Nice To Feel The Sun" a catalizzare l'attenzione dell'ascoltatore, con feedback emozionali supportati da chitarre pulite e dalla splendida voce di Wil Martin, il quale non ha certamente nulla da invidiare ai suoi colleghi più blasonati e conosciuti.
L'unica eccezione in un album più o meno omogeneo la troviamo nella romantica "Should'Ve been There", il classico lentone piazzato quasi in chiusura che cementa ancor di più la convinzione che la voce di Wil Martin sia qualitativamente una delle migliori attualmente in circolazione, essendo in grado di passare da Maynard Keenan (Tool) ad Aaron Lewis (Staind) con disarmante tranquillità e naturalezza.
In confronto al precedente "Letting Go" la ricetta musicale degli Earshot è quasi la stessa arricchita con qualche nuovo ingrediente, aggiungendo un grammo di 'violenza' alle chitarre, testi più oscuri ed introspettivi poggianti su un suono professionale e molto ben registrato; girovagando per la sconfinata ragnatela telematica, più semplicemente chiamata internet, ho scovato quasi per caso una definizione dalla quale a parer mio si potrebbe ricavare una ottimale immagine virtuale di questa band e di cosa è in grado di fare: prendete Maynard Keenan e mettetelo a suonare in una band a metà tra Disturbed e Linkin Park ed avrete come risultato gli Earshot.
Piccolissime sfumature delle giovanili passioni rockettare di Wil Martin, tra cui Black Sabbath, AC/DC e Metallica, aggiungono inoltre un quasi impercettibile tocco in più a quello che comunque rimane nient'altro che un modern rock/nu-metal con buone prospettive commerciali e potenzialità radiofoniche.
Tempo
Voto: 7,5
TRACKLIST:

1. Wait
2. Tongue-Tied
3. Fall Apart
4. Someone
5. Rotten Inside
6. Down
7. Nice to Feel the Sun
8. Again
9. Goodbye
10. Should've Been There
11. Control