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BLOODSIMPLE
A CRUEL WORLD
Parlando di questa band è scontato quanto inevitabile ricordare la loro nascita avvenuta dalle ceneri dei Vision Of Disorder, band a me quasi sconosciuta (evviva la sincerità) e quindi mio malgrado non potrò formalizzare paragoni e/o analizzare possibili evoluzioni tra il vecchio (i Vision Of Disorder appunto) ed il nuovo (ovviamente riferito ai Bloodsimple).
La nuova formazione in questione trova spazio nel panorama nu-metal grazie alla fiducia del grande Chad Gray, il frontman dei Mudvayne titolare della Bullygoat Records, una piccola etichetta patrocinata dalla ben più importante Warner; nella line-up assieme ai veterani Tim Williams e Mike Kennedy, rispettivamente vocalist e chitarrista, troviamo l'ex Downset Chris Hamilton alla batteria, l'ex Medication Kyle Sanders al basso e Nick Rowe alla seconda chitarra.
Se vi è capitato di ascoltare il primo singolo "Straight Hate" non credete che ciò possa essere sufficiente per inquadrare il loro sound: è sorprendente infatti la disinvoltura e la maturità con la quale i Bloodsimple ondeggiano tra i vari elementi classici del hard rock/nu-metal americano e non, chiamando in causa nelle orecchie dell'ascoltatore mostri sacri quali Slipknot, Soulfly, Spineshank, American Head Charge ed ovviamente i loro padri-protettori Mudvayne (Chad Gray, oltre ad esserne il più acceso promotore partecipa in piccola dose nella canzone "Falling Backwards"), ma senza dimenticare anche qualche piccola e breve gita fuori confine, come nel caso di "Sell Me Out" intrisa di sonorità in tipico stile Muse.
"Straight Hate" è il perfetto emblema del lato aggressivo dei Bloodsimple, esternato anche nelle successive "Path To Prevail" e "Blood in Blood Out", puntalizzando così (qualora ce ne fosse bisogno) di non aver nulla da invidare ai colleghi più importanti di cui sopra (successo di vendite a parte); la title-track "Cruel World" richiama ancora il concetto di assalto sonoro, ma questa volta rilavorato in maniera tale da modellare un equilibrato complesso di sonorità in grado di creare una ballabile hit spaccalocali; in "What If I Lost It" il gruppo dà un saggio delle proprie capacità di saper costruire canzoni ritmate senza dover obbligatoriamente ricorrere ogni secondo a scalmanate urla incomprensibili, limando la propria aggressività e contorniandola inoltre di ottimi stralci con ridondanza 'made in crossover'; "Sell Me Out", come detto prima, fonde strofe inopinabilmente riecheggianti Muse ad accelerazioni e divagazioni associabili agli American Head Charge; "The Leaving Song" mette a nudo il lato emozionale ed introspettivo di Tim Williams, ricercato anche in "Flatlined" e nella chiusura di "Plunder", esaltando un marcato testa-coda tra inizio e fine disco, rafforzando ulteriormente il precedente concetto secondo il quale la sola "Straight Hate" non sia affatto sufficiente per farsi un'idea delle intenzioni dei Bloodsimple.
Cuore, onestà, talento, dinamismo e soprattutto una grinta esplosiva ed un occhio al mercato fanno di questa band una delle migliori produzioni sinora partorite dall'annata 2005, un'ottima alternativa per ingannare la fremente attesa per i nuovi lavori di Mudvayne, System Of A Down e Deftones in primis, i veri e propri fiori all'occhiello di quest'anno. Perlomeno questo è quanto ci aspettiamo, chi vivrà vedrà!
Tempo
Voto: 7,5
TRACKLIST:

01. Straight Hate
02. Path To Prevail
03. What If I Lost It
04. Blood in Blood Out
05. Sell Me Out
06. Leaving Song
07. Running from Nothing
08. Cruel World
09. Flatlined
10. Falling Backwards
11. Plunder