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THE AGONY SCENE
THE DARKEST RED
Ad oggi è innegabile che il metalcore stesso sia tra i generi più in voga del momento: nuovi gruppi che spuntano come funghi, festival dedicati (persino in Italia, vedi Gods Of Metalcore), case discografiche disposte a promuovere ed investire, conseguenti buoni riscontri nelle vendite, nuovi fans neofiti che per qualche 'inspiegabile' ragione abbandonano il pop-punk dei Green Day et similia per darsi un alternativo contegno più violento e ribelle; sì, il metalcore oggi va di moda. Se questo sia un bene o un male non lo posso dire, ognuno si faccia la sua idea e se la tenga per sè.
Il disco di debutto fu prodotto da Adam D. dei Killswitch Engage e i TAS di allora erano una band diversa, più indirizzata verso sonorità tipicamente death e black metal scandinavo con divagazioni tendenti all'hardcore; ma oggi non è più così. Sia chiaro, il cambiamento non è certo stato radicale, semplicemente il salto alla Roadrunner ha convinto i componenti a provare qualcosa di più 'vendibile', qualcosa più a tono con la politica della famosa label. Oboedientia et pax.
Derivazioni black metal ci sono ancora e si fanno sentire, soprattutto nello stile del vocalist Michael Williams, ma il cambio di direzione appare alquanto evidente e con mentalità perfettamente in linea con quanto propostoci da altre band targate Roadrunner quali Chimaira e Trivium; viene così a crearsi un sound imponente, solido, aggressivo, un assalto sonoro continuativo come un martello pneumatico non indicato per i deboli di cuore. Williams sa il fatto suo, le parti di 'screaming' risultano buone (sebbene necessiterebbero di una ulteriore ritoccata), concedendosi inoltre momenti melodiosamente 'emo' (vedi "Screams Turn To Silence" e "My Dark Desire"), caratterizzati da un classico cantato pulito e dimostrando inequivocabilmente di essere un performer valido ed artisticamente maturo. Degni di nota anche i chitarristi Chris Emmons e Steven Kaye con una ulteriore pregiata citazione per il batterista Brent Masters, un indiavolato martellatore riluttante all'utilizzo di triggers preferendo la sua scatenata furia naturale. Nascosto nell'ombra, come in una qualsiasi altra band metalcore, il bassista Brian Hodges il cui compito principale è quello di 'tenere botta' seguendo come un segugio il tracciato di batteria.
"The Darkest Red", "Screams Turn To Silence", "Sacrifice", "Prey" e soprattutto "My Dark Desire" sono la crème del disco, emblematiche rappresentazioni del concetto odierno di 'metalcore' contaminato da aperture stilisticamente avvicinabili ai monumentali Atreyu incrociati ai Caliban con sfaccettature inclini al pianeta Murderdolls.
La scuderia Roadrunner ha un cavallo in più su cui puntare.
Tempo
Voto: 6,5
TRACKLIST:

01. Prelude
02. Darkest Red
03. Scars Of Your Disease
04. Screams Turn To Silence
05. Sacrifice
06. Prey
07. Procession
08. Suffer
09. My Dark Desire
10. Scape Goat
11. Forever Abandoned