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AS I LAY DYING
SHADOWS ARE SECURITY
Gli As I Lay Dying sono decisamente tra le band più "straight-in-your-face" dell'intero panorama metalcore: parti melodiche minimali e spesso inesistenti, riff aggressivi ed autoritari poggianti su basi violentemente hardcore mescolate a tratti a classici tempi sincopati di stampo chiaramente nu-metal di classica concezione, con un ulteriore occhio a ritmiche di derivazione death metal. Di tutto un pò insomma. Ennesimo sfruttamente del termine 'crossover' nella sua accezione più pura, senza fronzoli nè tentennamenti.
"Shadows Are Security" è il terzo LP della band di San Diego ed è la seconda produzione realizzata sotto l'egida della Metal Blade Records, dopo il debutto di "Frail Words Collapse" datato 2003; il primo lavoro in assoluto, "Beneath The Encasing Of Ashes" uscì nel 2001 per la Pluto Records, etichetta che il successivo anno pubblicò anche lo split tra gli stessi As I Lay Dying e gli American Tragedy.
Forti del sempre più crescente consenso globale verso la scena metalcore, il gruppo si ripresenta al pubblico con una line-up nuova per 3/5 grazie all'inserimento di elementi quali i chitarristi Phil Sgrosso e Nick Hipa ed il bassista/vocalist Clint Norris; del nucleo originale sono invece rimasti solo il frontman Tim Lambesis ed il batterista Jordan Mancino. E come spesso accade, gli ultimi arrivati hanno certamente dato nuova linfa allo stile della band: la produzione è stata curata dallo stesso Lambesis in collaborazione con Sgrosso e, a differenza di quanto realizzato in passato, si nota chiaramente una maggiore attenzione alla linearità di ogni canzone, optando per riff decisamente più puliti e variegati cercando così di evitare i difetti dei precedenti lavori, nei quali la mancanza di distinzione tra le diverse canzoni ed il grezzo songwriting vennero immediatamente additati come maggiori difetti dagli addetti ai lavori. Sono inoltre presenti aperture melodiche in maggiore quantità, e questo non fa altro che aumentare l'orecchiabilità (e quindi le potenzialità commerciali) dell'intero album, esternando così l'intenzione di adeguarsi, seppur in maniera minimale e celata, all'odierna tendenza di altri gruppi del settore senza comunque staccarsi eccessivamente dalle proprie radici. Prove a supporto di questa tesi sono rintracciabili in "Confined" (primo singolo estratto), "Through Struggle" e soprattutto "The Darkest Nights", quest'ultima probabilmente pezzo più apprezzabile all'interno del contesto (guarda caso).
L'ispirazione death metal trova sfogo in altre parti dell'album quali "Losing Sight", "Empty Hearts", "Morning Waits" e "Reflection", tutte quante caratterizzate da una costante aggressione sonora figlia di peculiarità stilistiche prettamente brutali ed imponenti, costituenti il principale cardine sul quale poggiano gli album precedenti.
"Repeating Yesterday" esula dal contesto virando verso atmosfere più lente e paranoiche, andando così a creare un interessante contrasto con il resto della produzione, un respiro in mezzo al caos limitrofo grazie all'utilizzo di ritmiche mid-tempo, rinvigorendo il concetto di eterogeneità sonora assente in passato; "The Truth Of My Perception" si differenzia invece grazie ad un preponderante assolo che sovrasta la ritmica circostante, diventando così il vero e proprio punto di forza di questa canzone. Un esperimento mai tentato in passato o solo timidamente abbozzato in sporadici episodi. La successiva "Control Is Dead" vede la presenza di Dan Weyandt, il quale è non a caso la voce degli Zao, ovvero un'altra band che ha fatto della violenza sonora una caratteristica principale del proprio marchio; facile quindi immaginare il sound associabile al titolo, un furioso assalto totalmente fuori controllo comunque non troppo discostante da quanto proposto finora; la chiusura è infine affidata ad "Illusions", la quale rappresenta probabilmente il momento più hardcore del disco, canzone introdotta da un rumoroso intro di circa due minuti esplodenti in toni più dissonanti accompagnati da parti vocali accuratamente grezze, struttura esente dal resto della tracklist.
Insomma, "Shadows Are Secutiry" mischia le carte continuamente, sperimentando nuovi suoni e strutture da abbinare il meglio possibile al tipico stile As I Lay Dying: la continuativa aggressione gutturale di Lambesis si fonde ottimamente con tutti gli strumenti, i quali sorreggono le canzoni alternandosi nel ruolo di strumento predominante, dettando a turno il tempo da seguire ed aumentando così la possibilità di soluzioni diverse offerte dall'album nella sua interezza.
Il passo avanti rispetto a "Frail Words Collapse" è alquanto evidente sia in termini di abilità di songwriting sia in fatto di maturità artistica e se la band continuerà su questa strada sarà lecito aspettarsi lavori sempre migliori.
Tempo
Voto: 6,5
TRACKLIST:

01. Meaning In Tragedy
02. Confined
03. Losing Sight
04. The Darkest Nights
05. Empty Hearts
06. Reflection
07. Repeating Yesterday
08. Through Struggle
09. The Truth Of My Perception
10. Control Is Dead
11. Morning Waits
12. Illusions