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FANTÔMAS
SUSPENDED ANIMATION
L’assassino torna sempre sul luogo del delitto: i diabolici Fantômas, si ripresentano (si tratta del quarto misfatto in otto anni) sulla scena del crimine costituita dai timpani martoriati di ascoltatori più o meno sprovveduti ed in buona misura temerari…
Il curriculum criminal-musicale della masnada di ribaldi capeggiata dal pazzo Mike Patton si arricchisce di una nuova serie di malefatte, che prendono cumulativamente il nome di “Suspended animation”: trattasi di una sorta di concept album di trenta episodi (quasi tutti di breve/brevissima durata) strutturato a mò di calendario sui giorni del mese di Aprile 2005; il ricchissimo libretto (ben trentuno pagine) correda gustosamente ogni micro-brano, e dunque ogni giorno, di un grazioso quanto disturbante disegno a colori dell’illustratore giapponese Yoshitomo Nara (mezzo voto in più per l’artwork).
Musicalmente, “Suspended animation” riporta fortemente alle sonorità ed alle scelte strutturali dell’omonimo album di esordio: correva l’anno 1998 ed i quattro loschi figuri (dalle sconvolgenti fedine penali: Mike Patton è reduce dall’esperienza coi Faith No More, Dave Lombardo proviene dagli Slayer, Buzz Osborne è il chitarrista dei Melvins e Trevor Dunn suona il basso nei Mr. Bungle) in questione terrorizzarono il mondo con trenta destabilizzanti tracce di pressoché inascoltabile “ambient-death-metal”, in cui il vocalist si “limitava” ad emettere versi e suoni al posto di cantare. Dopo due lavori diversi ma altrettanto allucinati (una collezione di reinterpretazioni di temi portanti di film horror ed un disco con un’unica traccia di più di settanta minuti), il quartetto riprende il vecchio modus operandi, sostituendo però la pesante ed inquietante cappa di tensione che permeava “Fantômas”, con un’atmosfera giocosa, bambinesca e grottescamente spensierata.
Tormentoni del disco sono, infatti, i frequentissimi inserti (è molto marcato l’utilizzo dei più svariati campionamenti) di voci e risate di bambini, di suoni da cartone animato e di canzoncine di gusto puerile e di fattura minimale; siffatti samples contribuiscono (forse) a rendere il tutto, se non più melodico, perlomeno più ascoltabile e digeribile.
Particolarmente esplicative dello stile farneticante dei Fantômas, caratterizzato in primis dagli sproloqui insensati di Mike Patton, dal drumming forsennato di Dave Lombardo e da variegati rumorismi, risultano “04/02/05 Saturday” (che ingloba una parentesi jazzata), “04/11/05 Monday” (misteriosa e cinguettante…), “04/28/05 Thursday” e l’“ultimo giorno del mese”, che illustra buona parte del repertorio (vocalizzi angelici, schiocchi, versacci, borbottii e gorgoglii irripetibili) dell’ubiquo singer. È però possibile udire qualche parola di senso compiuto in più rispetto al solito, come nel caso della quarta traccia, della decima, tredicesima (la presenza di una track numero 13 è una novità: nei precedenti dischi “fantomatici”, quando presente, questa suonava scaramanticamente muta), diciassettesima e diciottesima; anomali e notevoli anche gli accenni bene o male “soft” disseminati per i 43 minuti di “animazione sospesa”: si veda l’intro sereno del giorno 3, la “new age per squilibrati” del 9, la musichetta delirante e la ninna-nanna del 10, l’organetto da parata del 19, l’aria asiatica del 21 (con sottofondo di piagnistei da nursery), l’arpa e la canzoncina da girotondo in spagnolo del 29, e le dissertazioni jazz lounge alla John Zorn di “04/15/05 Friday”, “04/24/05 Sunday” e “04/27/05 Wednesday”. Apprezzabili anche i pezzi da colonna sonora: il brano del 22 Aprile, che riporta alla mente i fanta-horror degli anni ’50, quello del 20, decisamente alla Ennio Morricone, quello cruento del 23 o il già citato, sincopato e scostante, 13. Per il resto regnano le succitate scorrerie bimbo-cartoonesche (le risatine di “04/01/05 Friday”, i ritmi frenetici da videogioco platform/sparatutto di “04/06/05 Wednesday”, la giostra-carillon di “04/08/05 Friday”, il patchinko di “04/12/05 Tuesday”, la scolaresca di “04/26/05 Tuesday”) e la solita massa di campionamenti (le nacchere – o sono caricatori di fucili? – del 7° dì del mese, la voce lirica femminile del 14°, l’orchestrina anni ’30 del 25°) e rumoreggiamenti (lo scompiglio di “04/05/05 Tuesday” e le percussioni afro-tribali di “04/16/05 Saturday”).
La banda di Mike Patton riesce ancora a farla franca: la tortura omicida (contorti esercizi di stile?) riservata all’ascoltatore fa meno vittime del consueto (vuoi per la diminuita incisività generale dovuta all’affievolirsi del fattore-sorpresa, vuoi per la minore spigolosità complessiva)… ed i Fantômas vengono assolti per insufficienza di prove.
Silvio52
Voto: 7
TRACKLIST:

1. 04/01/05 Friday
2. 04/02/05 Saturday
3. 04/03/05 Sunday
4. 04/04/05 Monday
5. 04/05/05 Tuesday
6. 04/06/05 Wednesday
7. 04/07/05 Thursday
8. 04/08/05 Friday
9. 04/09/05 Saturday
10. 04/10/05 Sunday
11. 04/11/05 Monday
12. 04/12/05 Tuesday
13. 04/13/05 Wednesday
14. 04/14/05 Thursday
15. 04/15/05 Friday
16. 04/16/05 Saturday
17. 04/17/05 Sunday
18. 04/18/05 Monday
19. 04/19/05 Tuesday
20. 04/20/05 Wednesday
21. 04/21/05 Thursday
22. 04/22/05 Friday
23. 04/23/05 Saturday
24. 04/24/05 Sunday
25. 04/25/05 Monday
26. 04/26/05 Tuesday
27. 04/27/05 Wednesday
28. 04/28/05 Thursday
29. 04/29/05 Friday
30. 04/30/05 Saturday