“Live & rare” è una “Korn Kompilation” che promette pezzi dal vivo e rarità: quest’album imprevisto è stato rilasciato dalla Immortal/Epic – cioè la vecchia casa discografica dei “leader intoccabili” di Bakersfield, oggi su Virgin/EMI – a mò di compendio o “post scriptum” del “Greatest hits vol. 1” del 2004. I tredici brani ivi raccolti documentano il passato recente (il biennio 2003/2004) e prossimo (1997/1999) dell’odierno quartetto e dunque fotografano registrazioni a cui ha partecipato l’“asceta” Head, seconda chitarra che ha abbandonato la famiglia korniana nel corso del 2005 spinto da motivazioni religiose. “Live & rare” potrebbe essere pertanto indirizzato a quei fans nostalgici e cocciuti che ancora oggi fatichino a farsi una ragione della dipartita di “Monsignor Welch” e/o che abbiano aborrito o sottostimato il recente “See you on the other side”, ai quei fans che decretano sbottando che “i Korn non sono più quelli di una volta” (sic).
Potenziali destinatari del suddetto lavoro sono anche tutti coloro che non vedono l’ora di vedere e rivedere i Korn all’opera sul palco: ben undici canzoni sulle tredici in scaletta costituiscono stralci live provenienti da quattro differenti esibizioni, estratti di concerti che fanno venire facilmente l’acquolina in bocca a prescindere dalla presenza di Head e dall’interesse riposto verso simili cd dal vivo. La parte del leone la fa lo spettacolo svoltosi in data 24 novembre 2003 al famoso club CBGB’s di New York: nel corso delle prime sette tracce del disco sarà possibile ascoltare cavalli di battaglia quali “Freak on a leash”, “Falling away from me” e “Got the life”, sentire il pubblico andare in delirio su “Blind” e “Here to stay” e “assistere” ancora una volta all’interazione simbiotica tra Head, Munky e Fieldy grazie a “Did my time” e alla arrabbiata “Right now”. L’“Another brick in the wall” catturata nel 2004 durante il Projekt Revolution Tour è forse meglio della versione in studio perché può vantare il caloroso apporto vocale della folla di “Korn Kids”; è interessante ascoltare anche “My gift to you”, un brano sentito raramente dal vivo e qui suonato nella maestosa cornice di Woodstock ’99, contesto condiviso dalla “griffata” “A.D.I.D.A.S.” e da “Porno creep”, che coabitano la track numero 11.
Difficile comprendere il fine dell’inserimento in questa sede di “One” e “Earache my eye”, entrambe già presenti – sia pure come “tracce fantasma” – nella discografia ufficiale ed essenziale dei Korn: la cover dei Metallica si trova su “Take a look in the mirror”, mentre quella del duo comico-musicale Cheech & Chong (con proprio l’attore Cheech Marin alla voce) si scova in coda a “Follow the leader”… è pertanto francamente ridicolo appurare che l’unica rarità di questa collezione sia “Proud”, una discretissima b-side di “Life is peachy” prodotta da Ross Robinson che comunque era già apparsa sulla colonna sonora di “So cosa hai fatto”.
“Live & rare” merita un giudizio negativo proprio perché manchevole sotto il profilo delle “rarities”: non solo non sono state prese colpevolmente in considerazione canzoni quali “Camel song”, “Sean Olsen” e “I can remember” ma addirittura si è avuta la sfrontatezza di spacciare come rara “Earache my eye”; va un po’ meglio il discorso “live”, anche se la proposta appare discontinua e prevedibile (il concerto al CBGB’s era già stato, tra l’altro, edito in video come bonus dvd del greatest hits). L’insufficienza ed il cattivo operato vanno però imputati più alla Epic che ai Korn, i quali probabilmente hanno avuto minima voce in capitolo in questa pubblicazione… “Live & rare” è una delusione: ragione in più per rimettere mano ai “nuovi Korn” di “See you on the other side”.