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HOOBASTANK
EVERY MAN FOR HIMSELF
Sono lontani i tempi durante i quali gli Hoobastank proponevano musica convincente, fresca, nuova, forse in parte segnata dai primi tre album degli Incubus ma per questo probabilmente apprezzati maggiormente per essere quello che la band di Brandon Boyd non era più.
Il quarto capitolo della band capitanata da Douglas Robb tenta di ripercorrere le orme segnate con il precedente "The Reason" album che ha lanciato il gruppo al successo grazie al singolo omonimo diventato per una stagione un vero tormentone cantato a squarciagola anche da chi non aveva mai sentito parlare di questa band prima.
"Every Man For Himself" non è assolutamente un brutto disco nè tantomeno può ritenersi inferiore a "The Reason" ma purtroppo ripetere la formula che ha portato tanto bene una volta, nella musica, non dà garanzie di successo una seconda volta. Questo disco si snoda in maniera molto semplice alternando cioè una brano moderatamente veloce ad un altro decisamente lento per 12 tracce (escludo dal conteggio la prima dato che si tratta di una intro parlata). Le musiche sono tutte firmate dal chitarrista Dan Estrin con l'aiuto in alcuni brani dello stesso Douglas Robb che ha inoltre scritto tutti i testi (alcuni veramente ridicoli).
Il lavoro risulta così omogeneo, non ci sono picchi di stili ma nemmeno brani che possano abbassare la media; sono stati messi da parte i ritmi più aggressivi che erano rimasti anche in alcune tracce di "The Reason" a favore di un sound decisamente più melodico e radio-friendly, viene da chiedersi se la scelta è stata determinata da un volere della band o da diktat dell'etichetta. I suoni sono decisamente ben curati grazie all'ottimo lavoro del produttore Howard Benson, buono anche l'arrangiamento e la scelta (non nuova per chi ricorda gli esordi musicali degli Hoobastank cioè quando ancora si facevano chiamare Hoobustank) di aggiungere strumenti a fiato in alcune tracce (come in "Inside Of You") e l'utilizzo di effetti/tastiere per creare un minimo di tappeto musicale.
"Every Man For Himself" è un disco che si lascia ascoltare tranquillamente, magari come sottofondo mentre si è alla guida, ma quello che manca è un brano che spicchi nel complesso e che resti davvero in testa. Chi ama gli Hoobastank sicuramente apprezzerà anche questo disco ma per quanto sia ricco di buoni brani e melodie interessanti, purtroppo, non ha la forza per risultare un album da ricordare. Fra le tredici tracce contenute in "Every Man For Himself" segnalo "Born To Lead", "Good Enough" e "Without A Fight".
OmaR
Voto: 6
TRACKLIST:

01.Rules
02.Born To Lead
03.Moving Forward
04.Inside Of You
05.The First Of Me
06.Good Enough
07.If I Were You
08.Without A Fight
09.Don't Tell Me
10.Look Where We Are
11.Say The Same
12.If Only
13.More Than A Memory