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LOSTPROPHETS
LIBERATION TRANSMISSION
Dov’eravamo rimasti? Tutto è iniziato in uno sperduto villaggio del Galles: sei giovanotti cresciuti a pane e Faith No More si buttano nel mondo delle sette note – correva l’anno 2000 – immettendosi proficuamente sul sentiero del nu-metal… Il tracciato divenne una strada lastricata d’oro che condusse i ragazzi fino alla Terra Promessa americana… ma l’aureo metallo di quei mattoni non più stabili iniziava visibilmente a sbiadirsi, ragion per cui la musica proposta dai baldanzosi britannici iniziò a deviare frequentando scorciatoie e strade parallele, quelle del “pop” e dell’emo-core… È davvero difficile tenere il passo dei Lostprophets! Li avevamo lasciati, ai tempi di “Start something” del 2004, a crogiolarsi a mezza via tra lo stile crossover delle origini ed un approccio “emo” incline alle mode e tendenze dell’ultim’ora… li ritroviamo (uno di meno: se n’è andato il batterista Mike Chiplin) ancora in territorio statunitense con un nuovo album intitolato “Liberation transmission”, registrato tra Hollywood e le Hawaii e prodotto da Bob Rock, famoso per la propria duratura collaborazione con i Metallica.
Bisogna ammettere che la prima cosa che colpisca dei Lostprophets 2006 è il look: giacche, camicie, cravatte firmate, attenzione maniacale per accessori e particolari, bianco e nero dominanti e pettinature da centinaia di dollari… il cambiamento è ancor più evidente se si confrontano le vecchie foto promozionali con quelle del booklet del nuovo cd… si stenta a riconoscerli… ma sono proprio loro?! La domanda sorge spontanea: le nuove canzoni saranno altrettanto “trendy”?!
La risposta è affermativa. L’elemento nu-metal è stato accantonato praticamente nella sua totalità e risulta definitivamente sostituito da quelle sonorità emo-punk (pur corrette dalle tastiere di Jamie Oliver) introdotte dal precedente lavoro: “For all these times son, for all these times” non lascia spazio ad equivoci, “The new transmission” si sintonizza sulle onde radio del punk californiano e di poco si discostano da questo target anche “Broken hearts, torn up letters and the story of a lonely girl” (il titolo è tutto un programma ma il chorus richiama a sorpresa i Police), il power-pop alla All-American Rejects di “Can't stop, gotta date with hate” (che ricorda anche gli Alien Ant Farm e cita “I Goonies”, mitico teen-movie degli anni ‘80) e la migliore del lotto, nonché canzone più esplosiva del disco, “Everyday combat”, che viene pure gratificata da un paio di screaming e da un assolo di chitarra. Testimone nel processo sulla “virata punk” dei Lostprophets è Travis Barker – batterista dei Blink 182 – prima scelta della band come studio drummer per “Liberation transmission” ma poi sostituito dall’ubiquo Josh Freese, che vanta analoghi trascorsi punk assieme ai Vandals.
Ma c’è un altro genere rock che va per la maggiore negli ultimi anni e gli scaltri “Profetiperduti” non perdono l’occasione – con discutibile opportunismo? – di pronunciare la parola “indie”: “Heaven for the weather, hell for the company” si accosta allo stile Bloc Party (si vedano i giri di chitarra), così come “A town called hypocrisy” che mette anche il naso tra gli spartiti dei Clash; “Can't catch tomorrow” si divide tra la “brit new new wave” alla Kaiser Chiefs e il vintage-garage alla White Stripes mentre la ruffiana “Everybody's screaming!!!” tende la mano ai Duran Duran.
Dulcis (?) in fundo viene dedicato spazio anche al pop radiofonico col lentone strappalacrime “4:AM forever”, l’orrido singolo da boy band “Rooftops” e con la ballata “Always all ways”, forse “rubata” a Simple Plan o Good Charlotte…
Fashion victims o furbi strateghi che siano, i Lostprophets, con “Liberation transmission”, probabilmente perdono qualche sostenitore ma ne guadagnano di nuovi; quello che non perdono è la capacità di scrivere canzoni dall’appeal melodico e dai ritornelli catchy e subitanei, una qualità determinante che va al di là delle semplici mode.
Silvio52
Voto: 6,5
TRACKLIST:

1. Everyday Combat
2. A Town Called Hypocrisy
3. The New Transmission
4. Rooftops (A Liberation Broadcast)
5. Can't Stop, Gotta Date With Hate
6. Can't Catch Tomorrow (Good Shoes Won't Save You This Time)
7. Everybody's Screaming!!!
8. Broken Hearts, Torn Up Letters And The Story Of A Lonely Girl
9. 4:AM Forever
10. For All These Times Son, For All These Times
11. Heaven For The Weather, Hell For The Company
12. Always All Ways (Apologies, Glances And Messed Up Chances)