Dopo Korn, Coal Chamber e Limp Bizkit, viene il tempo del “best of” anche per un’altra nu-metal band della prima ora, gli (hed)p.e…. Così ha deciso la Jive Records, ovvero l’etichetta discografica che ha pubblicato i primi tre album della gang di Huntington Beach, California; di conseguenza “The best of (hed) Planet Earth” non comprende alcuna traccia tratta dal maleducatissimo “Only in Amerika” – uscito oltreoceano per la Koch Records e poi ristampato in Italia dalla About Rock del fan Gianluca Galliani – né tantomeno da “Back 2 base X”, pervenuto sugli scaffali dei negozi (per mano di una nuova indie-label, la Suburban Noize) parallelamente a questa collection celebrativa.
Difficile credere che la scelta della medesima data di pubblicazione del nuovo lavoro degli (hed)p.e. sia casuale… com’è ugualmente difficile ritenere che gli stessi (hed)p.e. siano stati anche solo minimamente coinvolti nel confezionamento di questo prodotto. I dirigenti della Jive filano in castigo dietro la lavagna… ma a parziale discolpa chiamano in causa le credenziali dei colleghi della Legacy Recordings: in seguito ad una serie di fusioni ed acquistizioni societarie, la Jive da qualche anno fa infatti parte della schiera di imprese discografiche controllate dal gigante Sony BMG Music Entertainment; perché dunque non avvalersi degli specialisti di casa Sony in compilation e greatest hits? Per merito dei solerti lavoratori della Legacy (che letteralmente vuol dire “retaggio”, “eredità”) hanno visto la luce interessanti registrazioni quali “Live at the CBGB’s” ed “Everything is possible” dei Living Colour, “Ocean of confusion” degli Screaming Trees, “Just go ahead now” degli Spin Doctors, “Black gold” ed “After the flood: Live from the Grand Forks Prom” dei Soul Asylum oltre al dvd “The reality of my surroundings” dei Fishbone e a manciate di utili raccolte intitolate ai più disparati artisti della scena mondiale (Aerosmith, Iron Maiden, George Clinton, Europe, Judas Priest, Wu-Tang Clan, ecc.); è inoltre di imminente pubblicazione un attesissimo doppio “essential” dedicato ai ritornanti Alice In Chains.
Purtroppo però “Il meglio degli (hed) Planet Earth” ha ben poco di interessante: nessuna traccia inedita o “rara”, niente b-sides e zero remix… c’è da dire che il fatto viene onestamente segnato in calce alla backcover, “This package consists of previously released material”… La track-list, seppur condivisibile, si risolve in un sostanziale mix tra l’omonimo del ’97 (“Ken 2012”, “Serpent boy”, “Darky”, “Ground”, “Firsty” e “Tired of sleep”) e “Broke” (“Bartender”, “Killing time”, “Waiting to die”, “Swan dive”, “The meadow” e “Feel good” – quest’ultima vede i “featuring” di Serj Tankian dei System Of A Down e Morgan Lander delle Kittie), lasciando spazi risicati e marginali a “Blackout” (disco rappresentato solo da “Suck it up”, “Blackout” ed “Other side”, con questa che avrebbe potuto ampiamente vedersi sostituita – ad esempio – da una più appropriata “Crazy life”).
Le (pecore nere) della Jive – casa discografica specializzata prettamente in hip-hop e soprattutto pop (Britney Spears, Backstreet Boys e Justin Timberlake vi dicono nulla?) – ricevono quindi un tributo postumo che sa tanto di sfruttamento finale: i fedelissimi collezionisti degli (hed)p.e. dovranno accontentarsi di una serie di scatti fotografici semi-inediti che ritraggono la formazione storica della band (M.C.U.D., Wesstyle, Chizad, Mawk, B.C. e DJ Product) e di uno scritto a firma Steve Knutson; ai profani che scoprono qui il sound del g-punk si augura buon ascolto e buon inizio di collezione.