Suoni graffianti sposati ad arpeggi melodici contaminati di psichedelìa. Questa la missione dei parmigiani Lena's Baedream, nuovo interessante nome affacciatosi nel panorama rock avvolto da uno  stendardo tricolore sempre più fiero, produttivo ed orgoglioso, forte di una scena ormai solida e matura quanto basta per poter reggere egregiamente gli amati/odiati confronti con gli U.S.A. e l'Inghilterra.
L'embrione inconfutabilmente alternative rock viene regolato internamente dai geni ereditati da gente come Led Zeppelin, Muse, Sonic Youth e Pixies; ma anche nostri ammirevoli connazionali quali Afterhours e Verdena possono rispecchiarsi in molti degli elementi che "Cryo" lascia trasparire.
Atmosfere claustrofobiche, rallentamenti onirici, divagazioni allucinogene, accelerazioni laceranti: tutto fa brodo per i Lena's Baedream, capaci di rendere normale routine anche i passaggi sulla carta più complessi, rimodellando ad arte parti di riffing di chiara costituzione indie-rock, togliendone l'appurata ed inopinabile banalità e monotonìa in funzione di un sound più potente ed incisivo.
Ma, senza sminuire la parte ritmica sin qui discussa, è innegabile che il perno portante di questa giovane band sia la splendida voce del cantante/chitarrista Luca Dellinoci, il quale ci offre una prestazione encomiabile ed esente da sbavature, ispirandosi alle linee vocali tracciate da un certo signor Brandon Boyd.
"Weird Morning Thoughts", "Cute Glass Zoo" e soprattutto "Mirror Princess" - indubbiamente il brano migliore dell'intera tracklist - sono i momenti clou di un album che non potrà mancare di soddisfare il palato di un pubblico propenso all'alternative rock.