L'ho detto in altre occasioni, mi ripeto nuovamente: l'Italia è ormai a tutti gli effetti considerabile la patria del nu-metal. O perlomeno la terra dove questo genere trova ancora le sue espressioni migliori.
Finita l'invasione a stelle e strisce, molti dei nostri connazionali si sono fatti onore in questa categoria. E gli Enema sono qui per confermare questa tesi.
Quartetto anch'esso di origine emiliana, "Evolution" è il primo prodotto firmato da questi ragazzi: la base di partenza è chiaramente quel nu-metal targato anni '90 specialmente guardando nomi quali Disturbed, Soulfly e Slipknot. Ma il sound degli Enema non si fossilizza qui.
Porte aperte alla nuova invasione metalcore permettono ai cinque pezzi che formano l'EP di rispecchiarsi nell'andamento moderno del mercato, ma c'è di più: la band infatti si prefissa chiaramente l'obiettivo di scoprire l'anello mancante che possa congiungere il nu-metal al punkrock. Sono molti i passaggi nei quali quest'ultimo genere viene espressamente ripreso e buttato nella mischia, un esperimento ben riuscito ed il cui connubio risulta piacevolmente interessante nonchè fresco e particolarmente orecchiabile: nel primo terzetto di brani, la compagine reggiana dà chiara dimostrazione delle proprie influenze passando dall'indubbio nu-metal di "Oceanic Affliction" forte della facile presa del ritornello, la manifesta propensione punkrock di "Little Hands" e il genoma metalcore di "Swarming Of Maggots", stilemi riflettuti e ripetuti naturalmente anche nelle seguenti "Cardboard Paradise" e "Supersonic Halo".
Registrazione e mixaggio risultano di qualità eccelsa, i suoni fuoriescono puliti, saturanti ed avvolgenti e ciò è inevitabilmente un altro punto a favore degli Enema; la pecca sta nella poca attenzione prestata all'artwork, specialmente per quanto concerne il carattere utilizzato per le scritte. Ma questo si può migliorare senza problemi. D'altronde non si può avere tutto.