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DEADSY
PHANTASMAGORE
A chi piacciono i Deadsy? A giudicare dalla miriade di commenti negativi con cui addetti ai lavori e semplici ascoltatori demolirono il primo disco “Commencement” sembrerebbe a nessuno… Eppure i Deadsy qualche ammiratore ce l’hanno, “pochi ma buoni”, come si suol dire. Tanto per cominciare ci sono mamma Cher e papà Gregg Allman: la famosissima cantante-attrice ed il bluesman fondatore della Allman Brothers Band sono infatti i genitori del frontman figlio d’arte al 100% Elijah “P. Exeter” Blue. E poi c’è nientemeno che lo “zio” Jonathan Davis: Mr. Korn in persona ne è stato il principale sponsor e mecenate sin dal 2002, anno dell’uscita del sopraccitato cd che si apriva con “The key to Gramercy Park”, pezzo a cui Davis volle contribuire in veste di corista d’alto bordo… e la storia d’amore continua durante l’estate 2006, con i Deadsy invitati al rinato Family Values Tour.
La fortuna di avere simili santi in paradiso è stata presto controbilanciata dall’inevitabile bollino di “raccomandati” che ha tarpato sul nascere le ali dell’altezzoso quintetto, il cui stile neoromantico, pletorico e barocco non è certo stato d’aiuto nel far breccia nel cuore di quanti si aspettassero dai favoriti di Jon Davis la “new sensation” del nu-metal… Chiarito l’equivoco il buon Exeter ci riprova con il nuovo album “Phantasmagore”, un titolo altisonante per un lavoro che vuole affascinare… o perlomeno fare dimenticare parentele ed amicizie e far sì che i Deadsy vengano alfine giudicati per quel che sono.
Tra le caratteristiche meno amabili e più ostiche del “metodo Deadsy” vanno annoverati un certo manierismo snob e la predilezione per i ritmi al ralenti, vizi capitali che ritroviamo ad esempio in “Better than you know” ed “Health & Theory”, brani in cui si riscontrano altri tre capisaldi del sound “phantasmagorico”, il basso grave e vibrante di Creature, i particolari giri di z-tar, la speciale synth-guitar di Carlton Megalodon e le tastiere sintetiche del Dr. Nner. Luce ed ombra sono destinate a convivere nel cuore di questa band: particolarmente luminoso è il bagliore emanato da “Razor love” – perfetto trait d’union tra new wave e new rock – e dalla strascicante “Babes in abyss”, che avrebbero voluto incidere i The Bravery.
L’immaginario deadsyano è poi intriso di riferimenti esoterici e massonici ed a riprova di ciò, gli “Asura” – letteralmente “senza sole” – della traccia sette, ad esempio, si scoprono essere divinità demoniache della mitologia induista che incarnano gli aspetti più abietti dell’animo umano… L’esclusiva Società Segreta dei Deadsy vaglia esclusivamente le proposte di adesione di candidati selezionatissimi: “The last story ever” suona come lo statuto della setta, un regolamento che riflette pedissequamente i 30 Seconds To Mars (Jared Leto aveva citato a sua volta i Deadsy nel testo originale di “93 million miles”) e che lascia il dubbio che Jonathan Davis c’abbia messo nuovamente lo zampino (seppur non accreditato nel booklet, il backing vocalist sembra proprio lui…). Tra le pagine del “Book of black dreams” si legge un’altra facile affinità, quella con gli Orgy più glamour, mentre la ballata “Carrying over” si inchina al cospetto del Duca Bianco David Bowie; ed il quaderno di ritagli si completa con Rolling Stones (lo splendido rifacimento della psichedelica “Paint it black”), Led Zeppelin (la semi-cover di “Immigrant song”, ribattezzata “Time”) e Tangerine Dream (campionati nella gotica “Phantasmagore”).
Atlantide, il Triangolo delle Bermuda, il Sacro Graal… quello dei Deadsy – e della formula alchemica che permette loro di sopravvivere nonostante gli scarsi riscontri positivi… – va ad aggiungersi all’elenco dei grandi misteri insoluti, un “Codice da Vinci” musicale che affronta temi di grande complessità e difficoltà, disquisendone abilmente con un linguaggio che è figlio dell’apparente semplicità della pop-art warholiana.
Silvio52
Voto: 7
TRACKLIST:

1. Razor Love
2. Carrying Over
3. Babes In Abyss
4. Paint It Black
5. Better Than You Know
6. Book Of Black Dreams
7. Asura
8. The Last Story Ever
9. Phantasmagore
10. Time
11. Health & Theory