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INCUBUS
LIGHT GRENADES

A distanza di due anni dalla pubblicazione di "A Crow Left Of The Murder", tornano a farsi sentire gli Incubus con questo nuovo album che non mancherà di dividere, ed allontanare ulteriormente, il pubblico che segue la band dagli esordi da coloro che hanno iniziato ad apprezzare il combo capitanato da Brandon Boyd solo negli ultimi anni.
Parlare di musica nu metal è decisamente fuori luogo per questo disco così come per tutta la recente produzione degli Incubus, ai quali bisogna approcciarsi con la mente sgombra da pregiudizi ma, soprattutto, con l'illusoria convinzione che l'anno zero della band coincida con la pubblicazione di "Morning View". Lasciate, dunque, obliare "Fungus Amongus", "Enjoy Incubus", "S.C.I.E.N.C.E" e anche "Make Yourself" e convincetevi che quella di "Light Grenades" sia un'altra band.
Togliendo dal vostro ricordo degli Incubus l'idea di nu-metal e sottraendo il passato glorioso della band californiana cosa resta? Resta un ottima formazione che compone musica rock di pregevole fattura dimostrandolo pienamente anche in questo nuovo album.
Fatte le dovute premesse passiamo ad analizzare concretamente l'album il quale si apre con una intro che lascia presagire un apporto più importante da parte di Dj Kilmore in questo disco rispetto alla sua ectoplasmatica presenza in "A Crow Left Of The Murder". Abbandonata l'intro è "Kiss To Send Us Off" a proporsi come primo brano con la sua delicata strofa e il grintoso ritornello che rileva in pieno la scelta di registrare con suoni volutamente più noise e distorsioni meno difinite, come se la band e il produttore Brendan O'Brien si fossero lasciati in parte influenzare delle numerose band indie che negli ultimi tempi affollano il mercato musicale. Dopo una prima iniezione di energia emerge il cuore pop di questo disco per il quale è stato scelto di posizionare, nelle tracce tre, quattro e cinque, i singoli dell'album, in ordine sparso. "Dig" è a tutti gli effetti un brano pop sostenuto da una interessante linea di basso, segue "Anna Molly" che riporta un po' di overdrive alle chitarre e un tiro più deciso alla batteria destinati ad essere nuovamente sedati nel brano successivo, "Love Hurts", nel quale regna la melodia e la voce malinconica di Brandon Boyd. La title track è il brano più esplosivo dell'intera composizione e quello più apprezzato dal sottoscritto. Il riff di chitarra e la batteria incalzante rivelano una latente voglia di canzoni alla S.C.I.E.N.C.E. seppur registrati con i suoni scelti per questo album. La seconda parte del disco si apre con la prima parte di "Earth To Bella" canzone che viene ripresa anche in chiusura del disco. Earth to Bella non ha un vero e proprio ritornello ma la strofa cantata e la ripetizione delle parole "Earth TO Bella" a inizio di ogni frase diventano il riferimento mnemonico dell'ascoltatore. "Oil And Water" è un altro ottimo brano di rock melodico seguito da "Diamonds and Coal".
A onor del vero c'è da dire che questa seconda parte del disco risulta un po' troppo lenta e incentrata su motivi eccessivamente melodici mentre, a mio giudizio, sarebbe stato utile dare una sferzata di ritmo con qualche brano di maggiore impatto.
Un cambiamento di "tiro" si ha con "Rogues" che riporta in primo piano le chitarre, messe un po' in ombra nei precedenti due brani, a favore di una maggiore presenza del basso. Si ritorna a perdere grinta con "Paper shoes", nonostante l'interessante beat di batteria che però si rivela migliore nella traccia successiva, "Pendulous Threads", a mio avviso, uno dei brani migliori del disco. La canzone è sostenuta per intero, dall'ottima prova dietro le pelli di Josè Pasillas, grazie al quale il brano acquista carattere che esalta in maniera eccellente una chitarra dal retrogusto sperimentale di un tempo.
Il disco è ben registrato e ottimamente curato. Rispetto a "A Crow Left Of The Murder" sono venute meno la parti più dilatate, lasciate in mano ai virtuosismi di Einziger, a favore di una maggior compattezza della composizione che però non sempre riesce a stregare l'ascoltatore. I punti di forza degli Incubus sono sempre stati gli ottimi musicisti che compongono la band, l'innovazione e quell'uso sapiente dell'elettronica.  In questo disco ci si accorge di una evoluzione nello stile del gruppo ma senza la componente innovativa, nonostante resti l'innegabile abilità tecnica del combo.

OmaR
Voto: 6.5
TRACKLIST:

Quicksand
Kiss To Send Us Off
Dig
Anna Molly
Love Hurts
Light Grenades
Earth To Bella (Part I)
Oil And Water
Diamonds And Coal
Rogues
Paper Shoes
Pendulous Threads
Earth To Bella (Part II)