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LINEA 77
VENAREAL 1995
Nome in codice: “Venareal 1995”, il nuovo cd dei Linea 77 viaggia sotto mentite spoglie. Perché innanzitutto tanto “nuovo” non è, trattandosi della ristampa di dieci pezzi provenienti dal passato della congrega torinese con l’aggiunta di un paio di canzoni “odierne” ed inedite. E poi perché il titolo nasconde un gioco di parole, laddove il neologismo anglofono “Venareal” si dimostra la traduzione burlesca di Venaria, che sarebbe la cittadina della provincia di Torino dove i Linea 77 sono nati e cresciuti. Anno 1995: dopo mesi di rincorsa il gruppo spiccava il balzo autoproducendo il proprio demo d’esordio, intitolato “Ogni cosa al suo posto” e stampato in una tiratura di 500 copie. Tempo due anni ed i quattro brani di questo primo “provino” sarebbero stati riproposti ed integrati con “Kung fu”, dischetto indipendente proposto dalla piccola discografica Dracma… Il resto è storia: prima la trasferta milanese che fruttò l’incarnazione originale di “Too much happiness makes kids paranoid”, poi il salto di qualità e l’emigrazione in terra inglese presso gli stabilimenti della Earache Records. Ed il ciclo si chiude con la pubblicazione da parte di quest’ultima (caso più unico che raro, tra l’altro, che una label britannica stampi un disco cantato quasi completamente in una lingua che non sia l’inglese!) di “Venareal 1995”, un album celebrativo che fotografa i primi passi dei baby Linea 77 e che offre uno scorcio dell’ambito in cui operava una band “adolescente” a metà degli anni ’90.
Ma nel frattempo che la macchina del tempo si mette in moto, tanto vale dissertare sui due nuovi brani posti in apertura del cd: il melange nu-indie-noise di “Razor” ed il rock‘n’core di “The fall” seguono bene o male il trend varato da “Available for propaganda” (che ne siano b-side?) e dunque non si prestano a particolari vaticini sulla fattura del sound a venire…
I giri a ritroso delle lancette dell’orologio infine si interrompono: l’anno segnato sul quadrante è il 1995, il grunge è agli sgoccioli ed il genere musicale su cui scommettere è il crossover. Ed i Linea 77 suonavano proprio un crossover rappato (in italiano) che riproduceva lo stile dei capisaldi del genere, Downset (“Contatto”, “Svastika”, “Sottopressione”), Rage Against The Machine (“Kaos” e “Schegge”, che è un ciclostilato stinto) e anche, perché no, l’alleanza rap-rock de’ noantri, Articolo 31 più Extrema (“Gocce”); altro nome influente nell’imprinting dei Linea sono gli Orange 9mm: la cosa però emerge di meno e si nota quasi solo in “Flussi informativi” (che paga dazio anche ai Sangue Misto di Neffa ed ai Red Hot Chili Peppers). La ricerca del giusto amalgama vocale tra le timbriche dei giovani Emo e Nitto passa anche per “Non ricordi niente” e “Fuga”, in cui vengono sperimentate soluzioni, quali toni urlati e filtri, da alternare ai soliti chiacchiericci rap. Altro chiodo fisso di questo primo tratto della Linea sono i testi “politici”, arma da maneggiare con cautela – soprattutto se affrontata con superficialità –, come palesato ne “Il pasto regale”, composizione insufficiente degna dei Punkreas più approssimativi.
In definitiva, i “Linea 95” erano bravini ma poco originali in quanto eccessivamente devoti a quei gruppi cui volevano assomigliare a tutti i costi: “Venareal 1995” è una compilation di materiale un po’ acerbo (l’incubatrice immortalata in copertina rende bene l’idea), rarità datate che probabilmente faranno la gioia solamente dei supporter più ortodossi e sfegatati della band.
Silvio52
Voto: 5,5
TRACKLIST:

1. Razor
2. The Fall
3. Contatto
4. Flussi Informativi
5. Sottopressione
6. Schegge
7. Gocce
8. Svastika
9. Il Pasto Regale
10. Fuga
11. Non Ricordi Niente
12. Kaos