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PAIN
PSALMS OF EXTINCTION
Peter Tägtren è tornato. E' chiaro ormai che i Pain siano il canale migliore dove far confluire l'ispirata voglia di diversità musicale, un rifugio sicuro ove rintanarsi lontano dagli Hypocrisy, impegno sinora considerato principale per il vocalist tuttofare. Ma ad oggi possiamo ancora esser sicuri di ciò?
Con "Psalms Of Extinction" il presunto side-project iscrive agli annali il quinto full-length in undici anni di esistenza, dimostrazione del fatto che perlomeno nella mente di Tägtren i Pain non sono certamente un progetto secondario. Troppa grazia per considerarlo perlappunto secondario.
Il borioso passaggio alla Roadrunner Records - sempre più protagonista indiscussa del calciomercato musicale - non scalfisce la concezione sonora associabile al prodotto Pain, permettendo la continuazione ideale all'ottimo "Dancing With The Dead" riproponendo quell'accattivante formula di metal elettronico con frivolezza pop-industrial marchio di fabbrica del frontman svedese nella sua versione 'dolorosa'.
Questa volta Peter apre le porte della sua one-man band ad importanti collaborazioni: Alexi Laiho (Children Of Bodom) offre la propria consulenza in qualità di chitarrista con un assolo nella quieta "Just Think Again", Mikkey Dee (Mötorhead) si occupa della batteria nell'avvincente "Zombie Pilot" e Peter Iwers (In Flames) addomestica le linee di basso nella opener "Save Your Prayers" e nella successiva "Nailed To The Ground", ideali punti di contatto con il lavoro precedente.
Piazzata a metà tracklist spunta poi "Play Dead" cover di Björk della quale Mr. Tägtren è abile a mantenerne le tipiche atmosfere riuscendo altrettando abilmente a naturalizzare la struttura in pieno stile Pain; il disco nella sua interezza attraversa contaminazioni diverse, passando dai Nine Inch Nails ai Rammstein, dai Korn ai Moonspell, dai Depeche Mode ai To/Die/For, dai Marilyn Manson agli In Flames, mantenendo sempre invariato il fattore personalizzazione evitando sempre e comunque di apparire copia di uno o dell'altro.
Che la monotonìa non sia ospite gradito è lampante nonchè inconfutabile: la scaletta offre infatti buona varietà di ritmiche snodandosi tra segmenti trascinanti ("Zombie Slam", "Computer God", "Walking On Glass") se non addirittura violenti ("Bitch"), atmosfere intrise di mistero ("Play Dead"), percorsi ragionati ("Psalms Of Extinction"), aperture commerciali ("Clouds Of Ecstasy", "Bottle's Nest"), composizioni bilanciate ("Save Your Prayers", "Nailed To The Ground", "Does It Really Matter") e persino una cadenzata ballata ("Just Think Again").
"Psalms Of Extinction" si rivela quindi un disco completo e ben elucubrato la cui apprezzabilità cresce proporzionalmente al numero di ascolti, un lavoro pienamente accessibile e piacevole che riesce nell'intento di unire palati differenti ripagando pienamente (ma su questo non v'erano dubbi) la fiducia che la Roadrunner ha riposto in Peter Tägtren. Siamo ancora convinti di chiamarlo side-project?
Tempo
Voto: 7,5
TRACKLIST:

01. Save Your Prayers
02. Nailed To The Ground
03. Zombie Slam
04. Psalms Of Extinction
05. Clouds Of Ecstasy
06. Play Dead
07. Does It Really Matter
08. Computer God
09. Just Think Again
10. Walking On Glass
11. Bottle's Nest
12. Bitch