Evergreen Terrace, la terrazza sempreverde per l'occasione preposta a fatidico punto di incontro tra punk, metal e hardcore: questa è infatti la ricetta musicale della compagine originaria di Jacksonville appena accasatasi presso la Metal Blade per la quale debuttano dando alle stampe "Wolfbiker", quinto album di studio in carriera.
Se sia stato il 'trasloco' ad influire effettivamente sull'ispirazione della band non v'è certezza, fatto sta che oggi gli Evergreen Terrace risuonano commerciali come mai prima d'ora: prima o poi dall'underground bisogna tentare di uscire, l'importante è cercare di farlo il meglio possibile. E questo è uno degli esempi più adatti.
Aprire la propria musica ad un pubblico più vasto infatti non sempre è da vedersi come un elemento negativo: nel caso degli Evegreen Terrace è un indiscutibile passo avanti che profuma di occasione colta al volo.
Feroci strofe hardcore si alternano a ritornelli classici del punkrock melodico (evidente l'influenza Bad Religion in "Chaney Can't Quite Riff Like Helmet's Page Hamilton"), mentre il groove d'accompagnamento si districa bellamente in ambienti marcatamente metallici: pezzi veloci e dinamici che non perdono tempo in ripetitivi fronzoli mosh o in eccessiva melensità degli stacchi in clean-vocals - in pieno stile 'mordi e fuggi' - si susseguono rapidamente nella tracklist, mostrando una band a proprio agio sia quando si tratta di suonare metal sia quando si tratta di addentrarsi in territori più spiccatamente inclini all'hc melodico, evitando strutture eccessivamente complesse in favore di sonorità più semplici ed immediate.
Per questi motivi "Wolfbiker" risulta essere un lavoro di facile ascolto adatto a più palati musicali, forte inoltre della volontà di non volersi prendere troppo sul serio (basti guardare i titoli presenti in scaletta) e su una sana componente di divertimento riversata in ogni brano.