Sono passati ben nove anni dall'ultimo disco "SuperCoolNothing" (1998) tralasciando successive riedizioni, raccolte e remix, ma nonostante la lunga attesa e le varie peripezie affrontate, tornano sul mercato i 16Volt one-man-band come sempre intestata a nome Eric Powell questa volta accompagnato dal bassista Paul Raven (Killing Joke/Ministry) e dal chitarrista Steve White (KMFDM).
16Volt come sono ormai 16 le primavere sulle spalle di questo progetto, ufficialmente iniziato nell'ormai lontano 1991 con affinità prettamente industrial rock/metal aiutando non poco ad espandere il genere coldwave.
"FullBlackHabit" è il quinto album di studio e parte subito con il classico stile 16Volt: filtranti basi elettroniche vengono fuse a chitarre ruvide e potenti culminando in chorus veloci che sfiorano ruffianità quasi anthemiche. Stilemi industrial vicini a gente del calibro di KMFDM, Mindless Self Indulgence, Rob Zombie e Nine Inch Nails elettrizzano la prima parte dell'album arrivando poi alla svolta: dalla traccia "And You Are All Alone Again" inizia a farsi largo il lato più oscuro ed ossessivo di Eric Powell.
Il sound rallenta, le atmosfere si dilatano, la voce diventa tenue, trasognata; vengono a galla influenze trip-hop, lounge e chill-out con un piglio melodico quasi timido ed insicuro interpretate con uno stile a metà tra Massive Attack e The Young Gods. Giusto il tempo di assaporare la quiete che si riparte su travolgenti livelli d'assalto con "The Defect People", una cavalcata industrial-punk che ricorda qualcosa dei Powerman 5000, e "The Error" a metà tra Marilyn Manson e Prodigy.
La successiva "You Run" cambia nuovamente direzione presentandosi sotto forma di indie-rock elettronico e ritmato andando poi ad evaporare nella successiva "Whisper Cure" dominata da effetti di synth e visioni psichedeliche che caratterizzano anche la cianotica "Therapy", traccia che di fatto chiude il disco.
"FullBlackHabit" si rivela quindi essere un lavoro a velocità discontinua alternando momenti trascinanti ad introspezioni lente e morbide, risultando di conseguenza un prodotto forse troppo spezzettato; di sicuro questo per i 16Volt è un album diverso da quanto realizzato in passato, ponendo melodia ed atmosfere fumose al centro dell'attenzione senza comunque rinunciare eccessivamente a pazzìe elettroniche e ritmiche aggressive.
Forse non molto immediato ma sicuramente un lavoro apprezzabile.