Con "A Cruel World" datato ormai 2005, i Bloodsimple si sono guadagnati una discreta fama nel panorama musicale alternativo grazie a buoni riscontri di pubblico e critica: non sono però ovviamente mancate critiche all'indirizzo di Tim Williams e soci, accusati di sfruttare più del dovuto lo stampo nu-metal assurto ad elemento dominante del disco di debutto.
Sarà per questo che con il nuovo lavoro "Red Harvest" la band sembra dare l'impressione di volersi allontanare dai crismi nu-metalleggianti in favore di un sound più duro e pesante ma al contempo affascinante e variegato.
Il titolo dell'album è ispirato ad un romanzo giallo del 1929 scritto da Dashiell Hammett ("Piombo e Sangue" l'adattamento in italiano), libro dal quale la band ha estrapolato il proprio moniker anche se un pò per caso, dovendo ringraziare certamente più Google che il signor Hammett.
"Red Harvest" si presenta come una collezione di undici tracce potenzialmente vincenti: il song-writing è ispiratissimo, la produzione esemplare e le canzoni sono indubbiamente potenti ed accattivanti. Sensibilità melodica unita a furia sonora costruita su una sezione ritmica complessivamente massiccia, mentre il mood si mantiene fumoso per tutti i circa 45 minuti di durata.
Dall'introspettiva "Ride With Me" inizia un viaggio decisamente affascinante che offre ottime attrazioni, su tutte le esplosive "Red Harvest" (bella l'idea di una intro stile live) e "Dark Helmet"; "A Cruel World" viene quindi qualitativamente superato in barba alla solita legge riguardante il secondo disco, lanciando "Red Harvest" tra le migliori top productions del 2007.