Black Tide, ossìa avere tra i 15 ed i 19 anni e non dimostrarlo.
Originari di Miami, questi quattro giovanissimi sferrano una preparazione tecnica assolutamente invidiabile: più giovani addirittura del loro sound, il quale arriva direttamente dagli anni '80 presentandosi come una chiara commistione tra power metal, thrash e hard rock con evidenti rimandi a gente come Skid Row, Dokken, Iron Maiden, W.A.S.P., Metallica e Megadeth. "Old School from the school" si potrebbe dire.
Tecnica invidiabile dicevamo, tradotta in assoli incendiari e riff martellanti dal DNA thrash controbilanciati da strofe melodiche e chorus accattivanti in pieno stile hard rock (Sebastian Bach docet), con il condimento di assoli di scuola Maideniana: il risultato sono canzoni solide e forti - guidate dall'ottimo primo singolo "Shockwave" - in cui più volte vengono intrecciate le influenze di cui sopra.
Hard Rock estremizzato, spinto al confine con il metal: è questa la missione sonora dei Black Tide, che ci presentano anche una cover buona ma non eccezionale di "Hit the Lights" dei Metallica che rimane abbastanza fedele all'originale svelando comunque alcuni elementi personalizzati.
"Light From Above" è quindi un album decisamente buono e ricco di spunti interessanti, le potenzialità di questa band al momento appaiono illimitate potendo certamente aspirare ad un futuro di alto livello e popolarità.
Everything that's old is new again. Bambini prodigio.