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36 CRAZYFISTS
THE TIDE AND ITS TAKERS
Ho perso il conto di quante siano state le introduzioni scritte e poi cancellate sul mio laptop per presentare questo nuovo lavoro dei 36 Crazyfists.
Essendo dell'opinione che la confusione è generata da una moltitudine di concetti che si è in procinto di esprimere ma che non si è mai in grado di gestire data la loro vastità, mi sono tranquillizzato e sono giunto alla conclusione che "The Tide And Its Takers", ultimo lavoro del quartetto statunitense, può anche essere descritto in un'unica parola: maturo.
Eh sì, perchè questo gruppo forse è uno dei pochi che ha la capacità di rinnovarsi tenendosi sempre fedele alla stessa attitudine. Quello che i 4 di Anchorage ci propongono stavolta è un, superficialmente detto, metal-core che però abbatte totalmente i confini del suddetto genere toccando punti diversi dell'ormai variegato e sottotitolato metal.
Mai nessun titolo fu così azzeccato e ad un primo ascolto sembra davvero di essere devastati da una marea sonora dove la matrice post-hardcore c'è e si sente parecchio. Ma la bravura di questi apparentemente freddi uomini d'Alaska, ora sotto la Ferret Music (Madball, Every Time I Die), sta nell'accostare alla verve estrema, grezze schitarrate "Heavy" a melodie un po' meno noise, attraversando le ormai desertiche lande del nu-metal, il tutto farcito da liriche in alcuni casi velatamente emotional.
I primi 3:31 minuti sono di "The All Night Lights" dove la formula "urlato+ritornello melodico+urlato+ritornello melodico/urlato" funziona sempre tanto da ripetersi nelle tracce seguenti dove, anche se ad addendi invertiti, il risultato non cambia.
I ritmi rallentano verso metà disco con "Waiting On War" - la cui melodia apparentemente emo (nel senso buono del termine) ci ricorda i tempi di "Slit Wrist Theory" - e la profonda ed impegnata "Only A Year Or So…", regalando una boccata d'ossigeno a coloro i quali tentano ancora disperatamente di risalire a galla lottando contro l'impetuosa marea sonora sin qui creatasi.
Giusto un rapido attimo da sfruttare per riprendere fiato che si riparte immediatamente con la furia di "Absent Are The Saints" (primo singolo), "Vast And Vague", "When Distance Is The Closest Reminder" e "Northern November" per poi calare il sipario con la title-track "The Tide And Its Takers", ballata posta in chiusura a richiamare la classica espressione letterale 'la quiete dopo la tempesta' e con cui Brock Lindow e soci dimostrano come l'appellativo metal-core, ora come ora, stia loro abbondamente stretto.
Weirdo
Voto: 7
TRACKLIST:

01. The All Night Lights
02. We Gave It Hell
03. The Back Harlow Road
04. Clear the Coast
05. Waiting on a War
06. Only a Year or So...
07. Absent Are the Saints
08. Vast and Vague
09. When Distance is the Closest Reminder
10. Northern November
11. The Tide and Its Takers