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BURY YOUR DEAD
BURY YOUR DEAD
Tornano i Bury Your Dead con un album dal titolo omonimo; forse per rivelarci la loro vera e nuova identità? 
Tale responsabilità è affidata adesso alla voce nera di Myke Terry, ex Cassius. I Bury Your Dead si erano ritagliati un posto nel cuore del grande pubblico metalcore due anni fa con "Beauty And The Breakdown", e in molti aspettavano il nuovo lavoro. Purtroppo quest'album non è all'altezza delle aspettative e tutto sommato credo che deluderà molti per la scarsa incisività e uno stile scontato e vecchio. Appena si inserisce il cd nel lettore sembra di varcare uno stargate balzando indietro fino a metà degli anni novanta, quando il nu metal era di gran moda, i Korn spopolavano e ancora si usavano le musicassette, tanto per rendere l'idea... Sto parlando di breakdown che fanno da sottofondo alle strofe, strutture musicali canoniche e ripetitive, chorus melodici accompagnati da chitarre arpeggiate e flangerate. "Bury Your Dead" è un album che sicuramente avrebbe portato la band ai vertici dell'industria musicale e ad esibirsi nelle più grandi arene... se fosse uscito nel 1995.
Le melodie ricordano veramente quelle di Jonathan Davis e quando ascolterete "Disposably Yours" potrete anche sentire l'urlo "Fuck!" all'inizio della canzone, anch'esso tanto in uso nel primo periodo del nu metal: una caduta di stile incredibile, che vi farà sorridere o gettare il cd dalla finestra!
La musica invece ricorda molto le cadenzature dei Sevendust ed anche questo la dice lunga sul passo indietro che ha compiuto questa band, la quale ha eliminato completamente parti 2step dal proprio repertorio e soprattutto ogni alone di energia hardcore, rinunciando anche all'etichetta di metalcore e riducendosi al nu metal. Tornare ad un genere morto e sepolto è veramente una scelta inspiegabile e suicida, sempre che i BYD non siano neppure consapevoli di ciò che fanno.
Un'altro particolare che lascia una sensazione sgradevole è la registrazione delle parti vocali, che si sovrappongono continuamente, creando un effetto di artificiosità; tale forzatura si va ad aggiungere ad intro mielosi e ad una monotonia infinita. Insomma, se con questo disco i Bury Your Dead volevano farci conoscere la loro vera identità, allora meglio lasciar perdere.
Fra Ban C

TRACKLIST:

01. Sympathy Orchestra
02. Hands to Hide the Shame
03. Fever Dream
04. Womb Disease
05. Infidel's Hymn
06. Year One
07. Angel With a Dirty Face
08. Disposably Yours
09. A Devil's Ransom
10. Fools Gold
11. Dust to Dust