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WEDNESDAY 13
SKELETONS
Che si può dire di un personaggio come Wednesday 13, quando ti sforna un album come "Skeletons", se non che finalmente ha raggiunto la maturità come solista? A dire il vero, vedendo il personaggio, molto maturo come uomo non sembrerebbe. Perlomeno non con tutti i classici crismi che questo comporta. L’artista Joseph Poole invece è maturato dopo l’esperienza degli ormai defunti (e per il genere proposto direi che l’aggettivo è appropriato) Murderdolls e dopo i primi due album del suo personal project.
In "Skeletons" appare una presa di coscienza del singer, probabilmente avvenuta dopo il periodo più convulso della sua vita in cui le esperienze personali vissute lo hanno sballottato e depresso. Come spesso accade gli autori traggono giovamento nel songwriting dalle fasi più cupe della propria vita ed è proprio l’esternazione dei problemi più intimi a far vivere nei pezzi le emozioni più personali e forti. Il risultato più intimistico si traduce quasi sempre nel lavoro più apprezzato dai molti.
Poole rimane sempre sul suo horror shock metal con influenze glam e punk e rimanendo comunque il punto di contatto tra personalità del calibro del Reverendo Manson e del poliedrico Rob Zombie (però per essere come loro il buon Poole deve ancora cimentarsi dietro la cinepresa!). Dai precedenti album perde un po’ di immediatezza e di facilità di assimilazione da parte del pubblico a lui più affezionato ma guadagna sicuramente nella capacità di variare la sua proposta musicale e di concedere più impegno nel sound proposto allargando così lo spettro di pubblico a disposizione.
Un lavoro più studiato, più sentito e più complesso e infine sicuramente un prodotto superiore come mai nella sua carriera.
Scrittura alla chitarra un cavallo di ritorno dal forte impatto come Acey Slade, già suo collega ai Murderdolls, e passa ad un produttore navigato come Andrew Akelel che ha grande esperienza con suoni e generi differenti.
Grazie a tutte queste componenti, ma in primis alla sua rinata vena creativa, le tracce risultano più profonde, permeate di una malinconia ironica e quasi appiccicosa, proprio come la sua performance vocale, senza perdere il consueto ritmo cadenzato che l’ha accompagnato per tutta la carriera.
“Scream Baby Scream” è una buona opener con tutti gli accenti a posto e giusta giusta per introdurre i concetti espressi per tutto full length. Sono presenti pezzi dal ritrovato ardore, perso dopo i Murderdolls, quali “Not Another Teenage Anthem” e “Gimmie Gimmie Bloodshed”. Il profondo legame stilistico che lo lega ad Alice Cooper viene fuori in “From Here To The Hearse”  per poi riproporre la distorsione delle chitarre nella successiva traccia.
La sesta traccia è la title track ed è forse la massima espressione della capacità raggiunta da Poole. I ritmi sono incalzanti rendendola oscura ed enigmatica, una ballata macabra che si conclude implodendo sul proprio giro di chitarra.
Si risente ancora l’influenza Mansoniana nella strofa di “My Demise” per poi concedersi al Cooper della sua era più pop nel ritornello, il tutto per il pezzo più lento e sincopato dell’album.
Dopo un interlocutoria “With Friends Like These...” spetta alla rockeggiante “No Rabbit In The Hat” riportare il valore dell’album ai livelli che gli competono introducendo ritmi veloci, quasi punk, per poi spostarsi successivamente sul classico riff alla Zombie di “All American Massacre”, più Withe che Rob direi.
Più che degna conclusione spetta a Dead Carolina in cui i ritmi glam si scontrano con la sofferta interpretazione canora di Poole.
Un album che a differenza dei suoi due predecessori, e anche del lavoro targato Murderdolls, suscita emozioni nettamente superiori facendo trasparire qualità da parte di Wednesday 13 giunte, se non al loro culmine, almeno ad una maturità artistica tale da confezionare un prodotto seducente come Skeletons.
Ora mi aspetto che traduca il suo compiuto horror shock rock in un raccapricciante film splatter.
NMT
Voto: 7
TRACKLIST:

01. Scream Baby Scream
02. Not Another Teenage Anthem
03. Gimmie Gimmie Bloodshed
04. From Here To The Hearse
05. Put Your Death Mask On
06. Skeletons
07. My Demise
08. With Friends Like These...
09. No Rabbit In The Hat
10. All American Massacre
11. Dead Carolina