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BRIAN WELCH
SAVE ME FROM MYSELF
C’è un modo di definire il genere di musica prodotta da artisti e gruppi che fanno riferimento alla religione cristiana. Questo genere è appunto chiamato Christian Rock (o metal se la musica è più pesante). Per citare un gruppo vicino al “nostro” emisfero musicale etichettato con tale dicitura possiamo fare il nome dei P.O.D.
Non è un mistero che molti artisti usano la musica, indipendentemente dal genere, come veicolo per propagandare credenze e convinzioni. In fin dei conti è un messaggio per chi l’ascolta.
C’è anche chi esprime solo le proprie emozioni. Anche se poi ascoltando una canzone la facciamo nostra non pensiamo certo alle emozioni di chi l’ha scritta. Se lo fate vi conveniva studiare psicologia.
Brian “Head” Welch è riuscito a fare tutto questo. Ha caricato tutta la sua vita di emozioni fortissime e poi le ha scaricate abbracciando la fede cristiana riversando tutto il suo introverso percorso di vita in un album autobiografico impregnato di momenti selezionati che come scalini ci conducono dall’oblio alla redenzione.
Come saprete Head era chitarrista dei Korn, fondatore del gruppo di Bakersfield (dove è nato) e praticamente del genere Nu Metal. Insieme a Munky è stato il primo ad adottare in pianta stabile la settima corda tanto che la Ibanez ha creato per loro una chitarra personalizzata chiamandola K7.
Con i Korn ha raggiunto tutti gli obbiettivi che un artista si può prefiggere. Fino alla totale assuefazione che un uomo può avere del proprio personaggio.
Distrutto dalla dipendenza dalla metanfetamina un giorno sente sua figlia cantare le frasi perverse contenute nei testi delle canzoni da lui stesso suonate. È la svolta. Dichiara di aver scelto Gesù Cristo come proprio salvatore e decide di abbandonare il gruppo.
Decide che la sua musica sarà il messaggio, la testimonianza per portare la fede agli ascoltatori. Era l’inizio del 2005.
Due anni dopo esce la sua biografia “Save Me From Myself”, diventa un best seller con oltre 70.000 copie vendute e annuncia l’uscita dell’omonimo album per l’anno seguente.
Si circonda di ottimi musicisti quali Tony Levin (Peter Gabriel) e Josh Frese (A Perfect Circle, Nine Inch Nails) e diventa co-fondatore dell’etichetta Driven Music Group distribuita dalla Warner. Finalmente a settembre 2008 la rinascita come artista si compie nel full length “Save Me From Myself” dopo che quella come uomo era già avvenuta sotto il segno della fede cristiana.
Lasciando stare implicazioni sulle credenze personali che non sono oggetto di recensione, l’album si presenta come un concept autobiografico imperniato su un sound molto vicino al Nu Metal dei Korn, ma con venature introspettive più vicine a band come i Tool nei pezzi più sostenuti e, azzardando, simili alle atmosfere cupe dei Katatonia in quelle più malinconiche.
Il primo pezzo “L.O.V.E.” può essere preso come esempio del mood di tutto l’album: potente, con screaming e cleaning voice mixate adeguatamente. Il primo singolo estratto, “Flush”,  non sposta gli equilibri e conferma la capacità di Head di creare arie profonde e penetranti.
In molti altri pezzi, come “Loyalty” e “Re-Bel”, si avvale di inserti prettamente infantili, voci di bambini e campanellini, alternati a pezzi più duri e urlati.
Man mano che si avanza, l’album si complica nelle metriche e l’alternanza dei tempi diventa più marcata. Nella title track un ottimo chorus è spezzato dalle strofe sussurrate, quasi come un lamento.
“Die Religion Die” è il pezzo più duro, come fosse un’accusa rabbiosa. “Money” ricalca il tono accusatorio. “Shake” è forse l’unico calo di tensione dell’opera.
A chiudere, la lenta cavalcata “Washed by Blood” in cui la redenzione è finalmente compiuta e l’uomo Head è finalmente rinato.
Peccato vedere tanto talento solitario e non più accanto ad un altro pigmalione della musica come Jonathan Davis.
Ben felice di veder dare alla luce un album così bello, completo ed ispirato da una persona che probabilmente ha veramente qualcosa da dire. E nel mondo di oggi non è poco.
Alla fine vi dirò che il buon Head si è fatto tatuare sul corpo le parole del Vangelo di Matteo 11:28 "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò". Se questa era la sua intenzione con “Save me from myself” ha colto nel segno.
NMT
Voto: 8
TRACKLIST:

1. L.O.V.E.
2. Flush
3. Loyalty
4. Rebel
5. Home
6. Save Me From Myself
7. Die Religion Die
8. Adonal
9. Money
10. Shake
11. Washed By Blood