“Fuck off and die”: non ci poteva essere slogan migliore per descrivere il nuovo lavoro targato Backyard Babies, il sesto studio album del combo svedese. Dregen & soci tornano dopo 2 anni con un furore che sembravano aver perso un po’ per strada negli ultimi anni e con la solita attitudine punk/glam/rock che ha caratterizzato la loro ormai ventennale carriera.
Le differenze con il precedente “People like people like us” sono evidenti: la band abbandona le marcate venature pop-oriented e torna a fare quello che meglio sa fare, ossìa canzoni di sudicio hard rock di facile memorizzazione, di quelle che ti fanno venire voglia di ballare/saltare/pogare/fare air guitar!
L’omonimo album, preceduto dal singolo “Fuck off and die” (tra l’altro prima traccia del disco), presenta 13 canzoni di ottima fattura che racchiudono tutta l’energia che i quattro ragazzacci ipertatuati di Stoccolma riescono a sprigionare in sede live; la consapevolezza dei propri mezzi e la padronanza di un genere di cui si possono considerare tra i maggiori punti di riferimento hanno influenzato non poco il songwriting, ora più maturo e giunto ad un giusto mix tra durezza e melodia. Nonostante sia facile cadere spesso nell’autocitazione ed in soluzioni già sentite, i Backyard Babies dimostrano invece di cavarsela benissimo e pezzi come “Come undone”, “Drool”, “Idiots”, “Back on the Juice” o la chitarra/voce di “Saved by the bell” ne sono un chiaro esempio.
Il disco ha tutti i requisiti per soddisfare chi ama musica della trinità “sesso, droga & rock’n’roll”, consigliatissimo poi a chi desidera evadere un pò dalle menate quotidiane. “I know it’s only rock ‘n’ roll but i like it”...