Combinare hair metal anni '80 (copiandone inoltre per filo e per segno i clichè stilisticamente glam quali acconciature, tatuaggi ed abbigliamento) e dance rock con sprazzi di quel filone metalcore che piace molto ai giovani ciuffi odierni: è questa la formula che i canadesi Blessed By A Broken Heart cercano di rendere vincente affacciandosi nel mondo del rock/metal con un sound che porta nuove idee e vitalità pur specchiandosi palesemente in quello stile tamarro per cui gli anni '80 hanno fatto storia, musicalmente parlando. Una combinazione forse orribile per alcuni, sorprendentemente accattivante per altri. Ognuno faccia la propria scelta.
Nuovo vocalist dalle probabili origini tricolore (Tony Gambino) e forse un nuovo termine per definirne lo stile musicale che potrà fare la felicità degli appassionati delle catalogazioni: haircore. Un termine semplice ma che fondamentalmente incorpora in sè gli elementi dei Blessed By A Broken Heart.
Canzoni veloci, ritmate, vocalmente divise tra melodia ed urli hardcore, venature elettroniche che accentuano il fattore dance a fare da spartiacque tra i riff propri dell'hard rock ed i breakdown classici del metalcore: tutto questo è "Pedal To The Metal", trascinato da accattivanti pezzi quali "Move Your Body" (caratterizzata da un ritornello quasi da discoteca), "Don’t Stop", "Blood on Your Hands" e "Carry On".
Il disco si presenta come una compilation di inni al divertimento rock n' roll quasi fosse l'ideale colonna sonora di qualche party estivo tra alcool e tatuaggi; di certo non sarà mai nominato miglior disco dell'anno, ma "Pedal To The Metal" si configura come uno spassoso concentrato di ribellione alla monotonia con tutte le carte in regola per fare breccia nel mercato dei più giovani ed attenti a trend moderni. Di certo più facile ascoltarli che nominarli.