Dal 6 ottobre riparte GROOVE BOX
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BORN FROM PAIN
SURVIVAL
SURVIVAL
Che Snelting (vocalist) ha lasciato il gruppo. Al suo posto, il bassista Rob Franssen è stato promosso al ruolo di cantante. Di conseguenza, ecco un nuovo bassista: Andries Beckers. Ed un nuovo batterista, Roel Moonen. Cambi di lineup in sequenza, uno dopo l'altro: tuttavia, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Già, perchè la formula degli olandesi Born From Pain non cambia. Metal hardcore solido, potente e comunque abbastanza ricercato, pur con tutti i limiti spesso imposti dal genere.
"Survival", nuovo album di studio, è ancora una volta un concentrato di sonica possenza costruita sull'alternanza tra pezzi dinamici, brutali e ragionamenti midtempo con ribassamenti che creano un buon groove. La voce di Franssen non fa per nulla rimpiangere il dipartito Snelting, rimpiazzandolo senza pecche pur rivelando una inclinazione maggiormente hardcore rispetto al predecessore. La differenza più sostanziale nel nuovo album sta proprio qui: i Born From Pain hanno maggiorato la propria componente hardcore diminuendo di conseguenza la tendenza thrash metal, che rimane comunque ben radicata e palese nel sound. Il paragone con i Terror non può essere evitato.
"Survival" è comunque esattamente il disco che si poteva attendere dai Born From Pain, il che non rappresenta un male per gli amanti del genere e di questa band in particolare: tra le canzoni migliori spiccano "Sons Of A Dying World", "Final Collapse", "Zeitgeist".
Una nota di merito va assegnata per il tentativo di proporre in tracklist pezzi dotati di particolare autonomia con ritmiche differenti ma non troppo, cosa non comune nei gruppi metalcore che spesso propongono brani costruiti in serie con lo stampino apposito.
"Survival", nuovo album di studio, è ancora una volta un concentrato di sonica possenza costruita sull'alternanza tra pezzi dinamici, brutali e ragionamenti midtempo con ribassamenti che creano un buon groove. La voce di Franssen non fa per nulla rimpiangere il dipartito Snelting, rimpiazzandolo senza pecche pur rivelando una inclinazione maggiormente hardcore rispetto al predecessore. La differenza più sostanziale nel nuovo album sta proprio qui: i Born From Pain hanno maggiorato la propria componente hardcore diminuendo di conseguenza la tendenza thrash metal, che rimane comunque ben radicata e palese nel sound. Il paragone con i Terror non può essere evitato.
"Survival" è comunque esattamente il disco che si poteva attendere dai Born From Pain, il che non rappresenta un male per gli amanti del genere e di questa band in particolare: tra le canzoni migliori spiccano "Sons Of A Dying World", "Final Collapse", "Zeitgeist".
Una nota di merito va assegnata per il tentativo di proporre in tracklist pezzi dotati di particolare autonomia con ritmiche differenti ma non troppo, cosa non comune nei gruppi metalcore che spesso propongono brani costruiti in serie con lo stampino apposito.
Tempo
Voto: 6,5
Voto: 6,5
TRACKLIST:
01. Sound Of Survival
02. State Of Mind
03. Sons Of A Dying World
04. The Wolves Are Loose
05. Never Die
06. Final Collapse
07. Endgame
08. Zeitgeist
09. The Hydra
10. Zero Hour
11. Under False Flag
01. Sound Of Survival
02. State Of Mind
03. Sons Of A Dying World
04. The Wolves Are Loose
05. Never Die
06. Final Collapse
07. Endgame
08. Zeitgeist
09. The Hydra
10. Zero Hour
11. Under False Flag