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(HED) P.E.
NEW WORLD ORPHANS
Settima uscita, escludendo raccolte e live, per il gruppo californiano di Huntington Beach. Il gruppo, formatosi intorno al rapper di origine brasiliane Paulo Sergio Gomes in arte Jahred Shane e ancora più in arte M.C.U.D., nella seconda metà degli anni novanta inizia a cimentarsi in uno dei terreni più solcati dell’epoca: il Crossover.
Per quanto questo termine venga generalmente utilizzato nell’ultimo decennio per identificare il connubio tra sonorità metal e cantato rap, sarebbe più corretto ampliare la gamma di contaminazioni e fusioni che si possono ottenere da differenti generi musicali in modo tale da rendere più universale il concetto di Crossover. Si può dire che in questo senso gli (hed) P.E. (P.E. sta per Planet Earth) riescano appieno a identificarsi in una concezione più globale di Crossover. Pur rimanendo come base il cantato rap di scuola west coast i cinque californiani inseriscono nei loro pezzi differenti influenze che vanno dal metal in stile nu, al punk veloce o al reggae.
Questo nuovo album “New World Orphans” nelle sue 29 tracce è quanto di più crossover si possa trovare in giro attualmente.
Il successo arriva nel lontano 2000 grazie all’album “Broke”, in cui gli (hed) P.E. concentrano sapientemente un mix di stili di gruppi già più famosi senza eccedere come i più illustri colleghi. Ad esempio sentiamo dei Rage Against the Machine meno intransigenti, dei Limp Bizkit più seriosi e dei Korn più lineari e easy listening. Da lì l’evoluzione porta prima ad ammorbidirsi con una netta virata verso l’Hip Pop e poi ad una riscoperta delle vecchie sonorità.
Certo che da qui a portare ad un miscuglio di suoni e sonorità come questo nuovo “New World Orphans” ce ne vuole. Innanzitutto si assapora un gusto di improvvisazione voluta e ostentata per tutte le tracce. Quasi fosse un “garage freestyle” di amici ubriachi. Anche la produzione sembra essere volutamente grezza con suoni metallici e distorti al punto tale da dare quasi fastidio.
Solo alla terza traccia si ha finalmente la possibilità di ascoltare una canzone e non un riempitivo. Si parte con “Bloodfire” che mischia sonorità e urla vicine ai Rage Against the Machine di “Evil Empire” con un ritornello dal sapore punk.  “Ordo” ha delle sonorità reggae, “Stay Ready” ricorda i primi Limp Bizkit. Dopo il punkettino di “Family” si incontra “Renegade” il singolo dell’album, pezzo orecchiabile fatto di ritornello pop e classico crossover (chitarre metal e rap) nelle strofe. Ha il pregio di essere il pezzo più facilmente assimilabile. In “Stepping Stone” si tratta Hip Hop allo stato puro e non si arriva nel modo corretto a “Flesh and Blood” pezzo in cui gli (hed) P.E. fanno il verso ai Sex Pistols. “Planet X” è un mix tra un velocissimo Death Metal e delle chitarre messicane che ricorda molto i Brujeria. Suona come un pezzo da college band l’inutile e noiosa “Tow The Line” e non si salva neanche “Self Aware”, il lento asmatico senza nè capo nè coda che finisce in crescendo.
Più avanti si trovano pezzi come “This Love”, hip hop west coast alla 2pac, “Work on This” che suona troppo Cypress Hill e “Babylon Fall” dove si cerca di inserire cori afro su un pezzo clone di “Renegade”.
Per concludere “Girlfriend” è un buon pezzo che non decolla mai ma si fa apprezzare ed “Hey Now” suona un buonissimo Bossa Nova.
Considerando intermezzi, pezzi troppo brevi, divagazioni e comizi acclamatori si arriva a 29 tracce. Troppe. Rendono il disco lungo, sconclusionato e senza capo nè coda. Certo denotano la capacità del gruppo di sapersi muovere bene in terreni differenti e tutti complessi ma alla fine risulta un lavoro mastodontico e troppo dispersivo. Il gruppo perde la sua identità e non riesce a catturare mai appieno l’attenzione dell’ascoltatore. Insomma sono più le tracce da saltare di quelle da ascoltare. Sicuramente il sig. Gomes vuole dimostrare il suo essere poliedrico e la sua capacità di interpretare diverse generi ma forse al settimo album si dovrebbe concentrare a dare un senso compiuto alla sua band. Il peggior album degli (hed) P.E.
NMT
Voto: 5
TRACKLIST:

01. New World Intro
02. Live Or Die Free
03. Bloodfire
04. Ordo (Ab Chao)
05. Stay Ready - (featuring Dirtball)
06. Family
07. Stepping Stone
08. Renegade
09. Everything All The Time
10. Mortgage Crisis Intro
11. Middle Class Blues
12. Flesh And Blood
13. Nibiru Intro
14. Planet X
15. Higher Ground - (featuring Kottonmouth Kings)
16. Soldiers Intro, A
17. Tow The Line
18. Self Aware
19. Lost History Intro
20. This Love
21. Work On This - (featuring Tech N9ne)
22. Babylon Fall
23. Cities On The Moon
24. Hey Now