I Pure Reason Revolution sono una band britannica formatasi nel 2003 con all'attivo diverse pubblicazioni perlopiù sotto forma di singoli: il primo full-length ufficiale "The Dark Third" è uscito infatti solo nell'aprile 2006, preceduto di qualche mese dall'EP "Cautionary Tales for the Brave". In questi due lavori, i PRR si sono immediatamente affermati come una delle migliori proposte alternative della scena inglese conquistando anche un buon numero di proseliti americani, forti di un sound che pescava a piene mani dal repertorio di Pink Floyd e Porcupine Tree alternando poi divagazioni tra Radiohead, Chemical Brothers, Smashing Pumpkins, Muse, Mars Volta. Progressive Rock allo stato puro, espanso poi in un crossover dilatatorio con intersecazioni elettroniche, psichedeliche, folk. Un platter che riusciva bene nel compito di accontentare sia i patiti del rock più puro sia i sognatori adepti a sonorità più ricercate e raffinate.
"Amor Vincit Omnia" è il nuovo album di studio che inserisce il marchio PRR nel mercato musicale 2009: il primo aspetto evidente è la scelta di favorire l'elettronica e gli intrecci atmosferici mettendo in secondo piano le parti di chitarra. In poche parole, dominanza assoluta di synth: i suoni sintetici sembrano infatti prendere a schiaffi gli strumenti tradizionali, un cambio di direzione che partorisce comunque melodie assuefacenti. I punti di contatto col precedente lavoro sono ridotti ai minimi termini ("Victorious Cupid") ed anche chi rimarrà spiazzato dall'evoluzione intrapresa dai PRR troverà certamente alcune prelibatezze che soddisferanno il palato. Meno prog, più elettronico: il concetto è questo. Di certo non un'opera in grado di accontentare tutti i fan della prima ora (specialmente i sostenitori degli strumenti tradizionali), ma a qualche fan perduto corrisponderà certamente qualcuno guadagnato. D'altronde, "Amor vincit omnia...".