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LAMB OF GOD
WRATH
Il nuovo studio album degli americani Lamb Of God ha goduto e sta godendo da mesi di una promozione in pompa magna (se contiamo anche la “vetrina” del World Magnetic Tour dei Metallica, in cui saranno impegnati per mesi in compagnia dei Mastodon), che la dice lunga sul valore della band oggi presso il pubblico e presso la prestigiosa etichetta del cui roster oggi i Lamb Of God fanno parte, quella Roadrunner Records che in maniera marcata cerca di promuovere al meglio una macchina dalle grosse potenzialità commerciali.
Intitolato a mò di manifesto di guerra, “Wrath” (che sta infatti per “ira”, immaginiamo divina a questo punto...) è la testimonianza di come il revival del thrash metal sia in piena attività. Seppur la produzione mostruosa (a parte un rullante à la 'St.Anger') impreziosisca non poco la qualità dei brani, ci troviamo tuttavia davanti ad una proposta musicale che di innovativo ha poco, con Pantera e Metallica in veste di stelle cometa e con qualche sferzata hardcore ad accentuare i passaggi più duri. Ciò non equivale comunque ad una bocciatura nè per l'album nè tantomeno per la band anzi, tutt'altro. E' un'affermazione da prendere solo come semplice constatazione di quanto oggi sia davvero difficile trovare qualcuno in grado di dire qualcosa di diverso dal solito.
Menate e considerazioni ideologiche a parte “Wrath”, prodotto da Josh Wilbur, è un album di forte impatto suonato con un’ineccepibile perizia tecnica. I musicisti sembrano davvero saperci fare e dimostrano di aver imparato bene la lezione dei grandi a cui si ispirano.
La prima traccia “The passing”, a sottolineare il ritorno alle produzioni del passato, è un intro strumentale che parte con una chitarra acustica per poi svilupparsi in un tema melodico molto intenso. La 'botta' iniziale tocca invece a “In your words” la quale però, a mio avviso, rimane uno degli episodi meno convincenti del disco: riffone che strizza più di un occhio alla sempreverde “Blackened” e finale scontato con l’oramai onnipresente riff ritmato sulla corda libera più grave. Con le seguenti “Set to fail” e “Contractor” vengono cancellate le 'insicurezze' iniziali cominciando a dare giù duro, ma con una intelligenza compositiva che non banalizza i pezzi. “Fake Messiah” è l’altro punto debole, convincendo poco anche per i richiami agli ultimi In Flames (il che è una garanzia).
Se, solitamente, i pezzi forti vengono riservati alle prime posizioni, ecco invece che l’ira dei Lamb of God esce allo scoperto nella seconda parte del disco, composta da una serie di mazzate sonore proposte una dietro l’altra: “Grace”, la panteriana “Dead seeds”, l’ottima “Everything is nothing” (quest'ultima forse più adatta ad aprire il disco), “Choke sermon” e “Reclamation”.
Questo “Wrath” è in conclusione un album che, per quanto non porti nulla di particolarmente nuovo del mondo dell’heavy metal, si lascia piacevolmente ascoltare e si distingue comunque dalla massa/ammasso di uscite dello stesso genere senza alcun mordente.
Salvatore Dragone
Voto: 7,5
TRACKLIST:

01. The Passing
02. In Your Words
03. Set To Fail
04. Contractor
05. Fake Messiah
06. Grace
07. Broken Hands
08. Dead Seeds
09. Everything To Nothing
10. Choke Sermon
11. Reclamation