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BRING ME THE HORIZON
SUICIDE SEASON

Amati dalle teenager, odiati da molti metallari, i Bring Me The Horizon il più delle volte sono stati giudicati per aspetti “extra” musicali, per il loro abbigliamento, per lo stile di vita diciamo appariscente condotto dal frontman Oliver Skyes, difesi invece dalla critica che li riteneva una delle realtà migliori in ambito death-core.
E in effetti al quintetto di Sheffield va dato merito (o forse la colpa?) di aver comunque attirato l’attenzione dei media verso un genere che oggi pullula di band, grazie ad un loro disco d’esordio “Count Your Blessings”, che ha saputo farsi apprezzare dagli ascoltatori più giovani ma anche da quelli legati a band più datate, grazie a grandi doti tecniche ed un ottimo gusto per gli arrangiamenti.
Con questo secondo “Suicide Season”  la band si mostra più incline alla melodia, senza perdere di vista la cattiveria e l’attitudine brutal/hardcore degli esordi, facendo un passo avanti verso una propria identità che sta assumendo sempre più una forma ben definita.
L’inizio è al fulmicotone, “The Comedown” infatti ti colpisce in pieno volto con l’esplosione di violenza iniziale mentre il primo singolo “Chelsea Smile” sembra un pezzo degli Slipknot, un mix perfetto tra hardcore, riffoni metallici e melodia.
La band di Iowa viene ricordata in diversi episodi, non tanto per una somiglianza prettamente musicale ma soprattutto per quanto riguarda la struttura delle canzoni e l’attitudine a voltare pagina continuamente, con cambi di tempo improvvisi e inaspettati, conditi da un poco di divagazioni sperimentali e virtuosismi che mai fanno male.
Il punto debole del disco è forse appunto la troppa varietà di idee che la band ha voluto sviluppare, con il risultato di essere un po’ dispersiva in alcuni momenti, con canzoni che non hanno una struttura ben definita ma che si presentano quasi come un qualcosa di iniziato ma non portato a termine a dovere.
Un ingenuità che si riscontra anche nei testi, aspetto su cui questi giovani dovranno lavorare molto se vorranno raggiungere una conferma definitiva.
Al termine di tutte queste considerazioni l’opinione finale è decisamente positiva, soprattutto perché si apprezza molto il fatto che Skyes e soci non hanno dormito sugli allori ma hanno voluto dimostrare di essersi guadagnati davvero il posto di rilievo occupato tra le band del genere, e che non hanno alcuna intenzione di perderlo o lasciarlo a qualcun altro.
Ancora una volta promossi, con le aspettative su di loro che però crescono ulteriormente, facendoci ben sperare per il prossimo futuro.

Whitelocust
Voto: 7
TRACKLIST:

1. The Comedown
2. Chelsea Smile
3. It Was Written In Blood
4. Death Breath
5. Football Season Is Over
6. Sleep With One Eye Open
7. Diamonds Arent Forever
8. The Sadness Will Never End
9. No Need For Introductions, I've Read About Girls Like You On The Back Of Toilet Doors
10. Suicide Season