A dispetto del titolo, in questo quinto disco (il sesto contando anche l'autoprodotto "Old Friends from Young Years") dei Papa Roach non si ha a che fare con una vera e propria metamorfosi, ma più che altro con una conferma di quanto fatto sentire dai quattro californiani negli ultimi due lavori.
Se però in questi ultimi si scorgeva ancora qua e là qualche spruzzata di quel nu-metal che ce li aveva fatti conoscere ed amare, in "Metamorphosis" la band dà un definitivo taglio netto con la musica degli esordi per cimentarsi a tempo pieno nell'hard-rock a tinte glam che rappresenta oramai il loro presente.
Un album questo in cui la band fa un piccolo passo indietro rispetto a due anni fa, il che però non si deve vedere necessariamente come un passo falso: infatti, se da una parte abbiamo sicuramente a che fare con una prova più melodica e diciamo "accessibile" al grande pubblico, dall'altro si viaggia sempre su livelli qualitativi accettabili e comunque sopra la norma.
I potenziali singoli presenti tra queste 12 traccie sono molteplici, a partire dai primi estratti "Hollywood Whore" e "Lifeline" entrambi dal ritornello immediato e di grande impatto, ma anche dalle semi-ballate "Had Enough" e "March Out of the Darkness".
Non mancano brani dai ritmi più accelerati, quelli con cui far smuovere il pubblico ai concerti, come l'esplosiva "Change Or Die" o "I Almost Told You That I Loved You" però sono decisamente in minoranza rispetto agli episodi più radio-friendly. A conti fatti il giudizio rimane positivo perchè non si tratta di una caduta di stile ma della conclusione di un percorso musicale e l'inizio di uno nuovo a cui ci avevano già preparato gradualmente i precedenti "Getting Away With Murder" e "The Paramour Sessions".
Ci sarà sicuramente chi li chiamerà venduti o chi semplicemente preferirà ricordarli per canzoni come "Broken Home" e "Between Angels And Insects", però personalmente penso che i Papa Roach rimangono un ottima band, ancora capace di scrivere ottimi pezzi e produrre buona musica. Forse il cambio di look che ha trasformato Jacoby Shaddix in una fusione tra Nikki Sixx dei Motley Crue e Pete Wentz dei Fall Out Boy è alquanto discutibile, ma in fondo come per ogni cosa è il contenuto che conta, l'involucro esteriore a noi interessa poco.