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BACKJUMPER
ACROSS THE DEADLINE
Se si dovesse definire con un termine il sound e lo stile dei Backjumper, band attiva dal 2003 proveniente da Bari, sarebbe proprio “untrendy”; così amano presentarsi al loro pubblico, senza orpelli o chissà quali pretese, ma con una pura e sana energia di matrice hardcore e derivazione crossover.
Dopo un cambio di line up (con l’inclusione di un nuovo vocalist, paCMan) , la pubblicazione di un EP nel 2006 e in seguito ad un’intensa attività live, ottengono finalmente un contratto con la Killer Pool Records, che culmina con la registrazione nel 2008 di questo Across The Deadline, sotto la supervisione di Victor Love dei Dope Star Inc e con il mastering di John Golden (Neurosis, Faith No More), garanzia di pulizia e fluidità musicale.
Questo full lenght si presenta così: 10 tracce ( 3 delle quali ri-registrazioni dall’EP Trust No1) che descrivono un gruppo dall’ottimo impatto sonoro, con i riff  mai scontanti e di notevole fattura del chitarrista Vasco ottimamente incastonati tra le maglie di basso e batteria (rispettivamente Dario e Francesco) donando al tutto una coerenza sonora ed una compattezza notevole per una band al suo primo esordio ufficiale, ma che ha imposto il suo nome in molte parti della penisola nel corso degli anni.
Il vocalist paCMan passa con estrema facilità dallo scream ad intervalli dalla cadenza rap con echi sia di Zack De La Rocha sia del Fred Durst di Three Dollar Bill, Y’All (e chi conosce tale lavoro del tanto vituperato combo di Jacksonville sa che non si tratta di un demerito..) , mantenendo così sempre alta l’adrenalina nell’ascoltatore, oltre che a rendere gradevole e mai banale l’esecuzione.
Come si può intuire, il loro sound bazzica per le vaste e abusate lande del Nu Metal, ma con una vena aggressiva di fondo che li avvicina più ai 36 Crazyfists di Bitterness the Star e A Snow Capped Romance, guadagnando ulteriore spessore sonoro seppure la non-originalità di fondo della proposta rimanga tale.
Ma ciò passa quasi in secondo piano se ci si concentra sulla qualità presente in pezzi come l’opener
“Deadline, “The Separated You Fear”, “Gravity” e “Turn To Sand”, dove è palese la potenza di questa band che ha deciso di indossare il vessillo della controtendenza non come bieco mezzuccio per fuoriuscire da una scena sempre più massificante, bensì come sincera manifestazione di affetto verso un sound forse dimenticato dai più, ma non per questo defunto, e per dare dimostrazione di come anche nella scena nostrana tale sincera passione e genuina onestà di fondo (insieme ad una dose di bastardo talento) possa regalare notevoli risultati.
Matteo
Voto: 7
TRACKLIST:

01.Deadline
02.Holy Havoc
03.Life Sponsored By
04.The Separated You Fear
05.Sadisfactions
06.Gravity
07.A Strife Of Blood
08.Unsafe
09.Turn To Sand
10.Stabbed Back And Fall