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THEORY OF A DEADMAN
SCARS AND SOUVENIRS

E' passato il tempo in cui andava di moda il cosiddetto "nu-grunge", un rock fortemente influenzato dalla scena che aveva tra i suoi maggiori esponenti gente come Nirvana, Alice in Chains, Pearl Jam, ed al giorno d'oggi a conti fatti sono ben pochi i reduci dell'ondata di successo che avvolse il genere in questione.
Fatte salve le dovute eccezioni (sto parlando ovviamente di gruppi come Stone Sour, Alterbridge, Nickelback), sono ben poche le band che diciamo sono uscite "indenni" dalla fine di quel periodo, alcune sono scomparse del tutto mentre altre tentano ancora
oggi di proporre nuova musica, puntando nella maggior parte dei casi più al mercato che alla qualità.
A distanza di 3 anni dal loro secondo disco "Gasoline" ritroviamo dunque i canadesi Theory Of A Deadman, forti di un grande successo nei territori oltre-oceano, con questo "Scars & Souvenirs", uscito sotto Roadrunner, che dovrebbe permettergli di ottenere una maggiore fama anche qui in Europa.
Se però da un punto di vista commerciale non nascondo che i quattro musicisti possano ottenere ottimi risultati grazie ad un connubio tra rock e melodia che in più di un episodio strizza l'occhio a sonorità di facile presa sull'ascoltatore, da un punto di vista
prettamente stilistico il risultato finale lascia alquanto a desiderare presentandoci i Theory Of A Deadman come una band "radiofonica", a lungo andare forse un pò troppo ripetitiva e soprattutto con poca originalità e personalità.
Il disco in questione risulta piuttosto discontinuo all'ascolto, con una sfilza di potenziali singoli tra cui c'è davvero l'imbarazzo della scelta, trai quali però si alternano performance di sano rock'n roll e per questo apprezzabili, ad altre caratterizzate da un song-writing alquanto semplice ed a volte banale, che si trasforma in un pop-rock che lascia un pò il tempo che trova.
Davvero un peccato perché considerate le capacità della band alla fine quello che si ha tra le mani è un lavoro leggero, adatto a chi è alla ricerca di ascolti non troppo impegnativi con i quali passare qualche ora in tranquillità, mentre personalmente mi aspettavo una prova decisamente più consistente.

Whitelocust
Voto: 5,5
TRACKLIST:

01.  So Happy
02.  By the Way
03.  Got It Made
04.  Not Meant to Be
05.  Crutch
06.  All or Nothing
07.  Heaven (Little by Little)
08.  Bad Girlfriend
09.  Hate My Life
10.  Little Smirk
11.  End of the Summer
12.  Wait for Me
13.  Sacrifice