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THE DEAD FORMATS
THE DEAD FORMATS
THE DEAD FORMATS
I The Dead Formats rappresentano la risposta a chi riponeva oramai poca fiducia nella scena punk britannica, una ventata d’aria fresca per un genere che purtroppo ultimamente viveva troppo di ricordi, senza pensare al futuro e in un certo senso rinnovarsi.
Fortunatamente la band proveniente da Essex non dimentica il passato ma allo stesso tempo lo riesce a rivisitare in una chiave più moderna, più hardcore e rockeggiante se vogliamo dirla tutta.
L’apripista “Again Again” basterebbe da sola a dare un idea di quello che si trova in questo omonimo debutto, ovvero pezzi belli carichi, melodici al punto giusto, sempre e comunque ballabili ed orecchiabili, tuttavia sarebbe assai limitativo basarsi su questa sola canzone per dare un giudizio al lavoro nel suo complesso.
Il giovane sestetto infatti non si è limitato a richiamare le sonorità new wave/punk inglesi anni ’70, ma a combinarle a vari elementi dal soul all’elettronica, con un mix che si rivela tutto sommato convincente.
Se le chitarre in certi riff si scoprono un po’ troppo “vintage”, la sezione ritmica è invece varia e adrenalinica, mentre c’è un continuo botta e risposta tra le due voci di Darren e Francis, con urla rabbiose e disperate a contrapporsi a parti pulite e pacate.
Bella scoperta dunque per la Visible Noise che ha deciso di diversificare un po’ di più il proprio rooster, guardandosi un po’ attorno e non puntando esclusivamente sul genere metal e affini.
Sicuramente vecchi e nuovi fan dei Clash in primis sapranno apprezzare la proposta di questi giovani musicisti i quali potrebbero però stupire anche chi con il punk più classico a poco a che fare, perché alla fine questo album d’esordio sa essere versatile rivelandosi un disco rock a tutti gli effetti.
Fortunatamente la band proveniente da Essex non dimentica il passato ma allo stesso tempo lo riesce a rivisitare in una chiave più moderna, più hardcore e rockeggiante se vogliamo dirla tutta.
L’apripista “Again Again” basterebbe da sola a dare un idea di quello che si trova in questo omonimo debutto, ovvero pezzi belli carichi, melodici al punto giusto, sempre e comunque ballabili ed orecchiabili, tuttavia sarebbe assai limitativo basarsi su questa sola canzone per dare un giudizio al lavoro nel suo complesso.
Il giovane sestetto infatti non si è limitato a richiamare le sonorità new wave/punk inglesi anni ’70, ma a combinarle a vari elementi dal soul all’elettronica, con un mix che si rivela tutto sommato convincente.
Se le chitarre in certi riff si scoprono un po’ troppo “vintage”, la sezione ritmica è invece varia e adrenalinica, mentre c’è un continuo botta e risposta tra le due voci di Darren e Francis, con urla rabbiose e disperate a contrapporsi a parti pulite e pacate.
Bella scoperta dunque per la Visible Noise che ha deciso di diversificare un po’ di più il proprio rooster, guardandosi un po’ attorno e non puntando esclusivamente sul genere metal e affini.
Sicuramente vecchi e nuovi fan dei Clash in primis sapranno apprezzare la proposta di questi giovani musicisti i quali potrebbero però stupire anche chi con il punk più classico a poco a che fare, perché alla fine questo album d’esordio sa essere versatile rivelandosi un disco rock a tutti gli effetti.
Whitelocust
Voto: 7,5
Voto: 7,5
TRACKLIST:
1. Again And Again
2. Dirty White Shoes
3. Step It Up
4. One Of The Faces
5. Stop Talking, Start Dancing
6. Wind Up
1. Again And Again
2. Dirty White Shoes
3. Step It Up
4. One Of The Faces
5. Stop Talking, Start Dancing
6. Wind Up