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DEAD BY SUNRISE
OUT OF ASHES
Era già da qualche anno che il progetto solista di Chester Bennington faceva parlare di sé e finalmente dopo tante parole ecco che abbiamo qualcosa di concreto fra le mani.
Sotto il monicker Dead By Sunrise però non troviamo solo il già citato cantante dei Linkin Park (che si dedica non solo alle parti vocali ma anche alla chitarra e tastiera), ma anche Amir Derakh e Ryan Shuck degli Orgy, ovvero elementi con esperienze importanti alle spalle che non fanno altro che innalzare la qualità del combo in questione.
C’erano dunque tutte le premesse per fare bene ed alla fin dei conti “Out Of Ashes” risulta un disco piuttosto piacevole, che si lascia ascoltare facilmente, anche se di certo non aggiunge molto al panorama musicale e che forse attira più l’attenzione per il nome dei musicisti coinvolti piuttosto che per la sua effettiva sostanza.
La musica del quartetto è un rock moderno, che in certi episodi diventa quasi industrial grazie ad un calibrato utilizzo di synth ed elettronica, sempre alla ricerca della giusta melodia e del giusto ritornello, con soluzioni che talvolta risultano davvero azzeccate e producono dunque potenziali hit in grado di garantire un certo successo commerciale alla band.
Quando si alzano i volumi degli amplificatori e le chitarre si fanno più sporche e distorte ne vengono fuori canzoni come il primo singolo “Crawl Back In” e “Inside of Me”, che pur nella loro semplicità presentano un groove potente ed immediato, che colpisce da subito l’ascoltatore, anche se in linea di massima il disco viaggia quasi sempre su ritmi medio/lenti.
Ho apprezzato in particolar modo la prova di Chester, che ho trovato qui molto più versatile che nelle ultime uscite con il suo gruppo principale, in grado di esprimere il suo lato migliore quando il gioco si fa più duro ma di trovarsi anche a proprio agio se circondato da atmosfere più rilassate, tra le quali riesce ad emozionare chi ascolta, come accade in “Too Late”.
Un disco questo “Out Of Ashes” che sinceramente non vedo molto distante dall’ultimo dei Linkin Park nonostante lasci solo intravedere alcune potenzialità del gruppo purtroppo ancora inespresse al momento, che si spera verranno fuori con il passare del tempo, quando magari i vari componenti riusciranno a raggiungere fra di loro la giusta intesa e sintonia.
Whitelocust
Voto: 6,5
TRACKLIST:

01. Fire  
02. Crawl Back In  
03. Too Late  
04. Inside of Me  
06. Give Me Your Name  
07. My Suffering  
08. Condemned  
09. Into You  
10. End of the World  
11. Walking in Circles  
12. In the Darkness