Terzo lavoro per la band australiana, dopo "Get Born" e il meno apprezzato "Shine On". Come nei precedenti capitoli, anche in questo nuovo "Shaka Rock" sonorità e melodie non si discostano mai da quelle del classic rock d’oltremanica, fatto che da una parte penalizza l’album in quanto di certo non troppo originale, ma dall’altra porta acqua al mulino dei quattro di Melbourne.
Infatti, riuscendo a rimanere fedelissimi al genere ultra nostalgico riescono a non stancare e far divertire come ai tempi di "Are You Gonna Be My Girl", con riff ballabili e ritornelli da cantare a squarciagola. I pezzi movimentati infatti mostrano la loro predisposizione all’impatto live, evidente anche dall’organizzazione della tracklist.
La prima canzone è "K.I.A (Killed in Action)", che fa egregiamente la sua parte di intro. Segue una sterile "Beat On Repeat", che si scorda presto arrivati al pezzo di punta dell’album: She’s a genius propone un rock and roll integerrimo con il classico riff e ritornello che non ci si toglie dalla testa per giorni. "Black Hearts" è un’ottima traccia che mostra i primi elementi innovativi per i Jet, come il falsetto in alcuni passaggi. "La Di Da" è un evidente - volente o nolente - tributo ai Beatles padri del genere, che nei cori dei ritornelli si scorgono chiaramente. "Walk" è efficace ed in pieno stile Jet esattamente come "Times Like This", caratterizzata da un ritmo incalzante e coinvolgente. "Start The Show" ricorda forse un po’ i Kasabian ed è certamente un'altra canzone di punta, molto canticchiabile e grintosa. I pezzi lenti sono stati saltati volutamente, in quanto vera nota stonata di questo disco. Gli inserimenti di pianoforte e la graffiante voce di Nic Cester non bastano a trasmettere quella malinconia e quell’intensità che raggiunse il gruppo con hit come "Look What You Have Done". Sono a volte puramente riempitivi, poco ispirati; ne basterebbe invece uno solo e davvero sentito, contornato dalle tracce lanciate che sono sempre il punto forte della band.
In sostanza il disco non convince del tutto, ma è tuttavia un altro buon capitolo per la storia dei Jet, riassumibile con la frase degli Stones (non a caso loro forte influenza) “It’s only rock’n’roll but I like it!”.