groovebox
Dal 6 ottobre riparte GROOVE BOX su Radio Lupo Solitario 90,7 FM!
La trasmissione andrà in onda ogni Giovedi dalle 20 alle 21!
Per contattarci in diretta:
sms: (+39) 334 2247977
E-mail: onair@radiolupo.it
Groovebox
HORSE THE BAND
DESPERATE LIVING
“Per molti anni sono stati il perverso segreto di ogni amante della buona musica…ora, manifesteranno tutto il loro potenziale!”. Volendo pubblicizzarli usando uno slogan ad effetto di stampo cinematografico, questa frase sarebbe a dir poco azzeccata, poiché quegli strambi sfigati che rispondono al nome di HORSE the band hanno fatto dell’anomalia musicale la loro ragion d’essere, unendo suoni ripresi da vetusti videogame dell’era 8 bit con le metriche tamarre del metalcore più becero e testi criptici ed allucinati che il frontman Nathan Winneke non ha esitato a definire “lynchiani” in più di un’occasione.
Composto e registrato dopo un massacrante tour mondiale rigorosamente autoprodotto, Desperate Living risente pienamente delle turbolenti ed infinite notti che hanno visto i componenti del gruppo impegnati in concerti non-stop sparsi per il globo, intrappolati nella quintessenza del sogno di ogni gruppo emergente: un infinito (e disperato) concerto rock.  “Cloudwalker” è l’emblema di questa incessante prova di forza, una rivisitazione del sound possente e sregolato dei lavori passati in una chiave più matura e ragionata,; le tastiere di Erik Engstrom diventano più che mai il fulcro di ogni composizione, con ottime melodie che donano quel fascino weird e nostalgico alle massicciate metallare del chitarrista David Isen e allo scream di Nathan.
La titletrack, con il suo sound in bilico tra Duran Duran, Megaman e il metal più sregolato fa evincere notevolmente quanta creatività covino questi singolari figuri.
“The Failure Of All Things” è quella preziosissima caricha di adrenalina presente in ogni loro lavoro la cui efficacia è vistosa soprattutto in sede live; lo stesso discorso è anche valido per “HORSE the song”, esplicito manifesto sonoro della loro carriera. “Science Police” dimostra il talento comico di Winneke, che con la sua virile perfomance vocale trasforma un riff dancereccio in un tributo in chiave moderna ai Village People (!!).
La curvatura melodica impostata dall’opener diviene ancora più marcata in pezzi come “Shapeshift” e “Golden Mummy Golden Bird”: energico synth-punk mescolato con possenti breakdowns metallici che si affiancano a suggestioni elettroniche dal grande fascino; i pezzi sono così caratterizzati non solo da una notevole potenza sonora ma anche (e soprattutto) espressiva, identificando questo lavoro anche come  un’inedita immersione nelle profondità emozionali di questa band , e portando alla luce livelli d’intensità mai raggiunti dagli album precedenti.
Detto questo, la demenza di un pezzo dal ritornello strappamutande come “Lord Gold Want of Unyielding” non deve affatto sorprendere, poiché le loro profondità sono anche composte da momenti irresistibili di pura cazzoneria, e tutte funzionali alla crescita di un vero e proprio regno popolato da strani personaggi ; “Big Business” è la storia di uno di questi, un paramedico vegano buddista che suona il triangolo (e si concede in un grandioso assolo!) chiamato Ed Edge. Contando poi il fatto che tale figuro esiste veramente, il fascino di tale pezzo cresce esponenzialmente ad ogni ascolto.
In un contesto così affascinante ed emotivo, potrebbe avere senso un assalto sonoro schizoide tipico dei Dillinger Escape Plan? eccome, se tale pezzo è uno dei migliori della loro intera produzione; “Rape Escape” è la perfetta coniugazione tra math, metal, hardcore, punk, dance e un bellissimo brano per pianoforte di un compositore di musica classica dal nome impronunciabile. Se questa descrizione vi ha solo incuriosito, correte ad ascoltare il brano in questione, anche solo per rimanerne scandalizzati.
A questo punto, non sorprendono quei sottili brividi che può provocare un pezzo maestoso come “Arrive”, in quanto esso rappresenta il massimo grado di quella selvaggia ispirazione che ha dato vita al loro album migliore ed a uno dei lavori più notevoli di questa annata. Desperate Living è la maturità di una band in 11 tappe, il culmine di un’avventura musicale fuori dai canoni che ha più volte rischiato di finire in tragedia, dalla cui esperienza il gruppo è riuscito a ricavarne quella che potrebbe essere la loro definitiva consacrazione; l’azzardo fa parte dei rischi di chi vive disperatamente, bruciando l’attimo cercando di ricavarne dalle ceneri un futuro più radioso, sempre con l’onestà di chi opera facendo esattamente ciò che ama fare.
Questa è la vera essenza di una band come gli HORSE (the band), e questo lavoro può essere considerato la loro più grande vittoria.
Matteo
Voto: 8
TRACKLIST:

01. Cloudwalker
02. Desperate Living (feat. Jon Karel of The Number Twelve Looks Like You)
03. The Failure Of All Things
04. HORSE the song (feat. K-SLAX)
05. Science Police
06. Shapeshift (feat. Jamie Stewart of Xiu Xiu)
07. Between The Trees
08. Golden Mummy Golden Bird
09. Lord Gold Wand of Unyielding (feat. Lord Gold and His Purple Majesty)
10. Big Business (feat. Ed Edge)
11. Rape Escape (feat. Valentina Lisitsa)
12. Arrive