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FU MANCHU
SIGNS OF INFINITE POWER
Mettiamo subito in chiaro le cose: il nuovo album dei quattro californiani non si discosta assolutamente dai dischi precedenti.
Il muro di suono è come sempre spesso e travolgente, i riff di chitarra battono in testa come macigni, come da regolamento per lo stoner rock più classico, quello senza complimenti, senza troppi indugi in divagazioni psichedeliche. La ricerca del suono è ottima, ma forse scontata, o meglio per gran parte ereditata dai lavori precedenti.
In ogni caso la chitarra è calda e tagliente allo stesso tempo: una motosega a volte, un cavallo imbizzarrito altre volte. Come in "El Busta", la quale si rivela forse la track più riuscita dell’album in cui il basso si mostra in pieno stile distorto stoner e la batteria molto presente quando serve.
Le canzoni sono ben strutturate, gli arrangiamenti belli potenti; ma c’è una penuria di cambi di ritmo che possa uniformare i brani, tanto che non appare necessario effettuare una disamina delle singole tracce. Meglio invece considerare l’album nella sua interezza.
Un altro fattore determinante che rende ulteriormente simili tra loro le canzoni sono le linee vocali: palesemente costruite sulle progressioni della chitarra, non fanno rimanere la canzone in testa per cantarla o suonarla, come succede per esempio con "Green Machine" o "Smoking Woman" dei compagni di genere Kyuss e Nebula.
A volte la traccia di voce di un pezzo si potrebbe scambiare con un'altra senza sentirla troppo fuori posto, ma questo è un classico nonchè segno distintivo della band: per gli affezionati sarà forse un valore positivo.
In definitiva è un disco che non lascia molto all’ascoltatore, ma non per questo si configura come un brutto lavoro: piuttosto la pecca è che non vi è stata una significativa evoluzione dai loro dischi precedenti, che sono a pieno merito pietre miliari del genere; per dirla restando nel loro ambiente "Venerable California stoners haven’t learned any new tricks".
In ogni caso per goderlo fino in fondo non resta che procurarsi una Dodge Challenger e darsi all’headbanging a 90 miglia orarie lungo il deserto dell’Arizona.
TexNaif

TRACKLIST:

01. Bionic Astronautics
02. Steel Beast Defeated
03. Against the Ground
04. Webfoot Witch Hat
05. El Busta
06. Signs Of Infinite Power
07. Eyes X 10
08. Gargantuan March
09. Take It Away
10. One Step Too Far