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OGUN FERRAILLE
FINALMENTE TI HO UCCISO, BATMAN
Gli Ogun Ferraille nascono ufficialmente nel febbraio 2006 per pubblicare poi, ad un anno esatto di distanza, il loro primo E.P., totalmente autoprodotto, “My Own Drama” che viene accolto come una buona opera prima nelle recensioni, che vedono nella band un buon margine di crescita.
"My Own Drama" è così il preludio ad un full-length, che arriva dopo più di tre anni dalla formazione del quartetto calabrese. Il titolo è curioso, quasi 'gemboyano' se ci passate il neologismo: "Finalmente Ti Ho Ucciso, Batman". Curioso e simpatico, certamente.
Il disco si apre proprio con la traccia che dà anche il titolo all'album, narrando il racconto di un giovane che picchia una suora, e poi dice: “finalmente ti ho ucciso, Batman!”.
Dopo questa prima traccia, vengo completamente inghiottito dai pezzi degli Ogun Ferraille: un disco fatto di gran chitarroni che scuciono dei bei riffoni di rock sporco, con un cantanto gridato molto d’impatto. Mi ricordano a tratti i Fugazi, a tratti i Pearl Jam, altre volte gli Afterhours.
Dall’inizio alla fine vengo immerso in questa raffica di chitarroni, dai quali nascono brani che si susseguono velocemente uno dopo l'altro lasciandoti senza fiato, come una corsa in auto a gran velocità.
Ma giunto alla fine, mi sfugge qualcosa. Mi gratto il mento, l'espressioneè corrucciata e pensierosa: c'è qualcosa che non mi convince. Anzi. Mi vien quasi da dire: tanto rumore per nulla.
Gli Ogun Ferraille ci sparano infatti in faccia dei bei riff violenti che costruiscono una tracklist molto tirata, scorrendo via velocemente pezzo dopo pezzo: ma arrivato alla fine non ricordo neanche un brano del disco. Ecco cos'era quella sensazione. C'è un pò troppa confusione in questo album.
Gli ottimi spunti ci sono, perchè se così non fosse probabilmente avrei premuto 'stop' tempo prima: ottimi spunti dicevo, come ad esempio nell'ultimo brano "Unkle" ed in "Screamin' Disease", ma spesso sembra di essere in mezzo a una grande jam session; comunque di tutto rispetto, ma che rischia di non lasciare nulla all'ascoltatore.
Forse dovrebbero rientrare un pò di più nella forma canzone tipica, con il binomio sempre vincente strofa-ritornello; banale ma pur sempre efficace. Perchè un bel ritornello è sempre il punto forte di una canzone.
Dario Doldi

TRACKLIST:

01. (The night I killed the) BatMan
02. Lead Coating
03. Screamin’ disease
04. Orbital listener
05. Mike fink
06. Last winter
07. Black L colour
08. Good Ol’ people
09. Ticonderoga
10. Mr.M (part. I & II)
11. Unkle