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BIFFY CLYRO
ONLY REVOLUTIONS

"Only Revolutions" dei Biffy Clyro è il disco rock dell’anno e sapere che a registrarlo non è stata una band Americana o Inglese, bensì Scozzese, mi da un certo qual gusto. Parliamoci chiaro, il terzetto non è propriamente nuovo alla realizzazione di dischi eccellenti, non ultimo il precedente “Puzzle”; tuttavia mai prima d’ora erano riusciti in un’opera tanto completa.
I Biffy Clyro di questo disco si sono ripuliti, hanno perso parte della loro schizofrenia ed hanno dipinto un quadro che riesce ad apparire omogeneo nonostante le molteplici sfumature al suo interno. I tratti grunge, emocore ed indie da sempre presenti nella loro produzione sono stati smussati, fusi e non più forzati a coesistere, rimescolati per generare qualcosa che, come dicevo, abbraccia il rock con una freschezza ed un immediatezza invidiabili.
L’uso degli strumenti è ben congeniato ed affianca al classico trio chitarra-basso-batteria una moltitudine di suoni differenti, sempre duttili all’atmosfera del pezzo e mai superflui o ridondanti. Stesso discorso vale per l’utilizzo dei cori, da sempre marchio di fabbrica per la band scozzese.
Il disco si apre con “The Captain” e già più o meno tutti gli elementi di cui ho scritto vengono fuori. Il pezzo conquista dal primo ascolto grazie ad una melodia decisamente accattivante e apre le porte a tutto ciò che segue. Quello che a mio avviso era un grosso difetto nei lavori precedenti, soprattutto in “Blackened Sky” e “Vertigo of Bliss”, era un’eccessiva lunghezza e la possibilità di stancare prima di giungere alle tracce finali. In questo caso invece il prodotto va via facile fino alla fine e, anzi, mette voglia di farsi riascoltare, in special modo dopo il primo ascolto.
Unico passaggio a vuoto è forse “Cloud of Stink”, ma risulta ampiamente compensata dalla bellezza di tracce come “Bubbles” e “Born on a horse”.
Insomma, a conti fatti devo ammettere che recensire un disco bello non è cosa semplice perché si rischia di non rendere giustizia al prodotto, di essere ripetitivi o noiosi e, soprattutto, di essere eccessivamente prolissi.
Avrei dovuto limitarmi a scrivere quanto segue: “Only Revolutions” è un gran bel disco. Ascoltalo, ti renderai conto da solo che è la verità.

Manq
Voto: 8
TRACKLIST:

01. The Captain
02. That Golden Rule
03. Bubbles
04. God and Satan
05. Born on a horse
06. Mountains
07. Shock Shock
08. Many of Horror
09. Booooooom, Blast and Ruin
10. Cloud of Stink
11. Know your Guarry
12. Whorses