groovebox
Dal 6 ottobre riparte GROOVE BOX su Radio Lupo Solitario 90,7 FM!
La trasmissione andrà in onda ogni Giovedi dalle 20 alle 21!
Per contattarci in diretta:
sms: (+39) 334 2247977
E-mail: onair@radiolupo.it
Groovebox
30 SECONDS TO MARS
THIS IS WAR
Provando a scrivere questa recensione mi ero ripromesso di essere politcally correct, ma credo proprio che fallirò in questo mio intento. Scusatemi. Davvero, scusatemi, perché vorrei poter trovare mezze misure o giri di parole per definire “This is War”, eppure in testa ho solo una definizione e non posso proprio scriverla qui. Usando un eufemismo direi che il nuovo, attesissimo album dei 30 Seconds to Mars è osceno. Sappiate però che già questo è un tentativo di smussare il mio giudizio.
Avendo vivo il ricordo spiacevole di quando i miei professori mi davano 3 senza dirmi in cosa sbagliavo però, proverò ad argomentare questo mio  giudizio nella speranza di rendere il concetto al meglio.
Questo disco è pura apparenza. Pezzi interminabili, intro “epici” e suoni esagerati che, stringi stringi, nascondono una pochezza di idee rara. Questa è la principale pecca dell’album e tenendo conto che a produrlo Leto e soci ci hanno impiegato quattro anni e passa restare delusi è più che lecito. Usando una metafora cinematografica (sconfinamento che in questa situazione è quasi doveroso) hanno voluto stupire con effetti speciali, ma si sono dimenticati che questi effetti, per quanto sbalorditivi, necessitano di una sceneggiatura alla base, altrimenti perdono significato.
Per farsi un’idea di quel che intendo basta inserire il CD nel lettore e iniziare l’ascolto. Si parte con “Escape”, un’intro colossale di quasi tre minuti che racchiude in se tutto ciò che possiamo poi trovare nel disco. E’ tutto qui. Ciò che verrà in seguito è solo un lento ed incessante ripetersi: stesse atmosfere, stesse soluzioni, il tutto spalmato in tracce da sei minuti che sentire fino in fondo a tratti rasenta la tortura. 
Oltre alle idee però mancano anche il ritmo, la capacità di farsi ascoltare e, soprattutto, di comunicare qualcosa. E’ un album che si trascina, non che trascina. Non so quanti di voi hanno mai provato a sentire “We don’t need to wishper” degli Angels and Airwaives, ma il concetto è esattamente quello. Apparenza, appunto.
Per carità, alcune tracce sono anche piacevoli da ascoltare, la title track e “Closer to the Edge” su tutte, ma sono ampiamente compensate da pezzi imbarazzanti come “Alibi” o il feat. con Kanye West, dove il disco tocca il suo punto più basso. La curiosità che mi resta concluso l’ascolto è come possano rendere questo disco dal vivo suonando in tre, ma credo che anche in quel caso scenografie, basi e mossettine sapranno colpire le spettatrici e distoglierle da quel che poi manca, ovvero della buona musica.
NB: questo non toglie che il CD possa anche piacere, sia chiaro. A me piacciono un sacco di dischi osceni. Non questo.
Manq
Voto: 3
TRACKLIST:

01 – Escape
02 – Night of the Hunter
03 – Kings and Queens
04 – This is War
05 – 100 Suns
06 – Hurricane feat. Kanye West
07 – Closer to the Edge
08 – A Call to Arms
09 – Search & Destroy
10 – Alibi
11 – Stranger in a Strange Lande
12 – Equinox
13 – Night of the Hunter (Remix)