Voglio subito fare una premessa dicendo che non sono mai stato un grande fan dei Three Days Grace e detto sinceramente mi son sempre trovato in disaccordo con chi li osannava come una delle più promettenti rock band in circolazione quando invece li ritenevo semplicemente l’ennesima realtà da inserire in quell’affollato calderone “nu-grunge radiofonico” che oramai fa un po’ acqua da tutte le parti.
“One-X” non era di certo un brutto disco, alternava nella giusta dose brani belli tirati a ballate acustiche di pregevole fattura costruite attorno a ritornelli più che accettabili, ma oltre a questo non c’erano per me gli elementi lo rendessero un “grande” disco, soprattutto perché ripercorreva semplicemente (e per l’ennesima volta) percorsi già tracciati da ben altri gruppi in passato.
Detto questo ero però ben disposto a ricredermi, a rivalutare l’immagine che avevo del quartetto ma a malincuore devo dire che questo nuovo “Life Starts Now” non ha fatto altro che confermare le mie convinzioni.
Se da una parte si apprezza il tentativo della band di rendere più aggressivo il proprio sound, come lo si può subito percepire dalle prime note dell’iniziale “Bitter Taste”, dall’altra si denota in questi 12 pezzi una carenza di idee, una povertà di contenuti piuttosto sconfortante.
Poco è cambiato rispetto a tre anni fa, addirittura si è fatto un leggero passo indietro con melodie meno incisive, che non riescono a lasciare il segno come quelle che le hanno precedute, con la sola bella voce del frontman Adam Gontier che non basta a sopperire a tutto ciò.
Nonostante si respiri un certo clima di ribellione l’impatto di certe canzoni non è quello sperato se si esclude la rabbiosa “Bully” e si sente la mancanza di vere e proprie hit come lo furono “Animal I Have Become” o “Never Too Late”, nonostante “Break” e “Lost in You” presentano di per sé un forte potenziale commerciale.
I Three Days Grace si sono dunque un po’ smarriti per strada lasciando trasparire una certa confusione sotto l’aspetto creativo, confusione che di certo non comprometterà il loro successo mediatico ma che lascerà un pò di amaro in bocca agli ascoltatori più esigenti che vedranno qui tradite le loro aspettative.