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GORY BLISTER
GRAVEYARD OF ANGELS
Avere 20 anni di attività sulle spalle e non sentirli. Nati alla fine degli anni ’80 i Gory Blister sono da sempre stati tra i migliori esponenti della nostrana scena death-metal contraddistinguendosi con il passare del tempo per il loro guardare avanti alla ricerca di nuove soluzioni, senza soffermarsi troppo sullo stile più classico degli esordi che richiamava i Death di Chuck Schuldiner ma facendo valere la propria personalità come poche altre band sono riuscite a fare.
A tre anni di distanza dall’ottimo e fin troppo sottovalutato “Skymorphosis” il quartetto milanese ha dato alla luce questo nuovo “Graveyard Of Angels”, un altro grande lavoro che se da una parte vede un ritorno al passato, con il reintegro nella line-up del vecchio cantante Dominic (con la band già dal ’95 al ’98), dall’altra spinge il gruppo verso nuovi orizzonti dove il suono si fa molto più tecnico e melodico al tempo stesso.
Sono le chitarre ad attirare maggiormente l’attenzione muovendosi su ritmi vorticosi ed esprimendosi con grande potenza attraverso riff precisi ma molto più melodici rispetto al passato, molte volte arricchiti da preziosi virtuosismi e splendidi assoli mai fuori luogo o forzati, sempre ben inseriti all’interno delle canzoni.
Traspare da ogni brano la sensazione di un song-writing maturo ed intelligente che talvolta lascia più spazio ad influenze heavy/trash dalle quali scaturiscono a mio avviso gli episodi migliori di questa produzione come ““The Slum Of The Wretched Creatures” oppure “The Descent”, entrambe interpretate con grande violenza ed aggressività dal ritrovato singer, sempre in bilico tra screaming e growl.
Rispetto al prima citato “Skymorphosis” il passo in avanti in termini di crescita stilistica è molto meno evidente ma si ha comunque un consolidamento di quelle qualità tanto apprezzate in questi anni di attività nella musica del gruppo, ancora in grado oggigiorno di donare una certa freschezza ed originalità ai propri brani, costruiti su strutture dinamiche lontane dalla staticità e freddezza nella quale scadono molte altre formazioni.
Magari necessita di più ascolti per essere assimilato bene ma “Graveyard Of Angels” resta comunque un grande album che saprà pienamente accontentare gli headbangers più incalliti confermando i Gory Blister come una delle punte di diamante della scena death italiana, la quale meriterebbe decisamente un maggior seguito.
Whitelocust
Voto: 7,5
TRACKLIST:

1. The Hatch Opens
2. Void Made Flesh
3. All Vanishing Ruins
4. The Descent
5. Emit Despale (instrumental)
6. ( The Slum Of The ) Wretched Creatures
7. Shining Hades
8. Graveyard Of Angels
9. Emit Despale (remix)