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THE GASLIGHT ANTHEM
AMERICAN SLANG

Da almeno un paio d’anni a questa parte i Gaslight Anthem sono un vero e proprio fenomeno negli States e, siccome nel bel Paese difficilmente restiamo indifferenti  all’hype, iniziano ad essere sulla bocca di tutti anche da queste parti. Se ne parla come della “new sensation” del punk-rock USA soprattutto grazie al precedente e fortunato disco “The ’59 sound”, ma nonostante il grande rumore attorno alla band il sottoscritto era riuscito a restarne a digiuno fino ad oggi. E’ quindi con non poca curiosità che ho approcciato questo “American slang” e devo riconoscere di essere rimasto abbastanza spiazzato. Le dieci tracce proposte suonano infatti come dei pezzi che potrebbero aver scritto i Get Up Kids o i Jimmy Eat World, ma fatte cantare a Bruce Springsteen.
Non scherzo, l’impressione è proprio quella e basta ascoltare l’omonima open track per capire cosa intendo. La voce rasenta l’imitazione e i cori il plagio, ma l’effetto che ne esce è senza dubbio accattivante e si lascia ascoltare volentieri non senza tentare di stamparsi in testa.  Con il proseguire del disco l’omaggio al Boss viene esteso a tracce di puro folk-rock proletario americano come “The diamond Church street choir”, roba che, con buona pace di mio padre, mai aveva fatto capolino dalle casse del mio stereo.
Alla luce di quanto detto quindi non vedo poi tutto sto punk-rock nei Gaslight Anthem, ma l’attitudine è senz’altro quella e quindi ben venga anche l’etichetta che per una volta almeno non è appiccicata all’ennesimo clone dei Simple Plan. I pezzi del disco che ho preferito sono essenzialmente tre: “Orphans” e “Boxer”, forse i pezzi più energici, e la conclusiva “We did it when we were young”, ma in realtà tutte e dieci le tracce si lasciano ascoltare volentieri, anche più di una volta. Non sarà certo un capolavoro questo “American Slang”, ma almeno è un disco fresco e genuino e la cosa per quel che mi riguarda può bastare.

Manq
Voto: 6,5
TRACKLIST:

01 – American Slang
02 – Stay lucky
03 – Bring it on
04 – The diamond Church street choir
05 – The queen of lower Chelsea
06 – Orphans
07 – Boxer
08 – Old haunts
09 – The spirit of jazz
10 – We did it when we were young