Raramente si trovano gruppi emergenti con le qualità, tecniche ed artistiche, dei Darksky, quintetto milanese attivo da circa una decade, e con alle spalle un ep che ha conosciuto la distribuzione a livello europeo grazie ad un’etichetta indipendente (Crimson Butterfly, ndr).
La loro ultima fatica si chiama Where Angels Hide, ed è uno di quei dischi che sembra impossibile siano stati partoriti senza un contratto discografico (e quindi un budget adeguato) alle spalle.
Cominciamo dalla produzione: limpida e cristallina, pressoché priva di sbavature ed assolutamente adatta al tipo di musica proposto dal gruppo milanese, un progressive metal condito da venature provenienti da molti altri generi, anche al di fuori del metal. Ogni strumento ha il suo spazio e contribuisce alla resa finale (direi perfetta) del disco in questione.
Per quanto riguarda le canzoni, difficile sceglierne una in particolare che rappresenti al meglio l’album e i Darksky, ma sicuramente tra quelle più di impatto troviamo The Door, ottima traccia che mescola delicatezza e potenza in maniera sublime, così come The Colours Of Dreams, con un intermezzo da brividi dove la bellissima voce della cantante Francesca Bos viene addirittura filtrata, con un risultato assolutamente positivo. Ottime anche A Way Out For The Sinner, abbastanza lineare e con un buon tiro, dove ancora una volta la cantante da il meglio di sé. Ciliegina sulla torta la riproposizione di Lux Aeterna (proveniente dal precedente ep), in una nuova veste, in cui il metal si fonde perfettamente con l’elettronica posta ad inizio canzone.
Niente altro da aggiungere su questi bravissimi e simpaticissimi ragazzi, se non un in bocca al lupo e un augurio per la futura carriera. Bravi!