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DISTURBED
ASYLUM
I Disturbed di David Draiman, con il nuovo “Asylum”, raggiungono il doppio traguardo del quinto album e dei dieci anni di carriera discografica e per l’occasione la produzione viene affidata al chitarrista Don Donegan. Il lavoro Donegan si nota soprattutto nel suono dei riff, tornati grezzi come una volta dopo che negli ultimi lavori erano stati troppo “appiattiti” ed ammorbiditi da produzioni sin troppo pulite e fredde.
Le novità che ci presenta "Asylum" non sono molte, i Disturbed sono una di quelle poche band che è stata capace di creare un proprio originale sound a metà strada tra metal, hard rock ed elementi crossover, rimasto più o meno immutato nel tempo; alcuni direbbero che non sono mai definitivamente maturati, però sta di fatto che in America sono ormai una realtà consolidata capace di vendere molto più di gruppi dal nome altisonante come Korn o Deftones di cui erano considerati, a parere mio erroneamente, gli eredi.
"Asylum" vive di alti e bassi: le note positive arrivano dalla title track e da “Warrior”, due pezzi che faranno sicuramente breccia tra quei fans che si innamorarono della band dieci anni fa, nelle quali ritroviamo i vocalizzi malefici di David ed i riff claustrofobici di Donegan. Troviamo inoltre i buoni passaggi melodici figli dell’ultimo corso della band, più incline ad un hard rock/metal moderno di “Infection” e “Never Again”.
Buono anche il primo singolo estratto “Another Way To Die” dove emerge un mix di tutti gli elementi tipici del sound dei Disturbed comprese le melodie di Draiman che molto spesso sfiorano i confini dell’epic/power.
Poi arrivano le note dolenti di pezzi scialbi e riempitivi come “Crucified” e le due canzoni di chiusura: "Sacrifice" e "Innocence" che nonostante qualche elemento innovativo, come l’alone oscuro quasi gothic della prima e un leggero retrogusto thrash della seconda, non riescono mai a spiccare veramente il volo.
I Disturbed sono questo, prendere o lasciare: se siete in cerca di qualcosa di nuovo è meglio rivolgersi altrove, ma credo che alla fine "Asylum" sarà l’ennesimo album amatissimo dai fedelissimi fans della band di Chicago. Per concludere una citazione va alla versione limited edition dell’album, dove ritroviamo l’ennesima cover della band, questa volta all’opera con “I still havent found what i'm looking for" degli U2.
UnderD
Voto: 6/7
TRACKLIST:

1.Remnants
2.Asylum
3.The infection
4.Warrior
5.Another way to die
6.Never again
7.The animal
8.Crucified
9.Serpentine
10.My child
11.Sacrifice
12.Innocence