“L'album che avrei voluto scrivere dieci anni fa. Se adesso la band finisse, questo sarebbe esattamente il tipo di album che avrei sempre voluto fare.”
Non ha voluto usare mezzi termini Brock Lindow per descrivere il quinto album in studio dei suoi 36 Crazyfists, ma come spesso accade i musicisti si fanno trascinare dall’entusiasmo quando sono in procinto di pubblicare un nuovo lavoro e bisogna prendere con la dovuta cautela ogni loro affermazione.
Devo ammettere che bissare il successo ottenuto da tre album come “Bitterness The Star”, “A Snow Capped Romance” e “Rest Inside The Flames” era un’impresa tutt’altro che facile, ma la band aveva innanzitutto bisogno di riprendersi dal mezzo passo falso commesso con l’ultimo “The Tide and Its Takers”, un lavoro a mio avviso monotono e troppo limitato entro gli ormai superati canoni del metal-core.
Detto questo “Collisions & Castaways” non rispecchia appieno le sopraccitate affermazioni del cantante presentandosi come il classico disco in stile 36 Crazyfists, nel quale però si fa apprezzare l’evidente voglia del gruppo di rinnovarsi, di intraprendere nuovi percorsi ed allargare gli orizzonti musicali del proprio sound.
Le chitarre si sono irrobustite, sono più taglienti ed aggressive, la sezione ritmica sempre degna di nota, e lo dimostrano canzoni come “Whitewater”, oppure il primo singolo “Reviver”, con sonorità in parte lontane da quel groove nu-metal degli esordi ma non per questo meno accattivanti.
A smuovere un po’ le acque ci pensa la più ricercata “Anchors”, che attacca violenta per poi smorzare i toni con un ritornello trascinante ed ipnotico, come sempre ottimamente interpretato dalla voce di Brock, ormai una vera e propria garanzia di qualità, qui accompagnato anche da Adam Jackson dei Twelve Tribes e Raithon Clay dei Plans To Make Perfect.
Tuttavia nonostante il sipario si chiuda in crescendo con l’atmosferica “Waterhaul Pt.II”, il confronto con il passato risulta ancora inevitabile e se i più accaniti sostenitori del quartetto troveranno pane per i propri denti, altri rimarranno invece con l’amaro in bocca per aver ascoltato ancora una volta una storia dai risvolti purtroppo prevedibili.
“Collisions & Castaways” può essere visto come un disco di transizione, nella speranza che in futuro i 36 Crazyfists ci regalino ancora qualche perla degna delle precedenti “Slit Wirst Theory” o “At The End Of August”, ritrovando quella scintilla in grado di riaccendere una fiamma che sembra essersi un po’ affievolita negli ultimi anni.