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TRISTE COLORE ROSA
SCOMPARIRE IN 11 SEMPLICI MOSSE
Devo ammettere che mi sono avvicinato all’album dei Triste Colore Rosa con un occhio di riguardo. Per caso l’estate scorsa mi era capitato di vedere la band dal vivo e non mi aveva convinto appieno, tuttavia ero curioso di dare un ascolto più attento per capire meglio la band. Quello che ho capito è che la band ci sa fare: i pezzi sono ben definiti e, nonostante ad un primo approccio potrebbero sembrare la solita banalità pop italiana, in realtà non è così. O meglio, sempre di pop rock si tratta, ma la band evita di cadere nei clichè più comuni del genere, tenendo il tutto in una dimensione più intima e armoniosa..viene da definirla “leggera” nel vero e proprio senso di fluttuazione nell’aria. Certo qualche passo falso vien fatto, soprattutto a livello vocale: la scelta dell’italiano infatti necessita di testi convincenti o, nei momenti in cui si fanno inefficaci, di melodie vocali che riescano a distogliere l’attenzione da questi ultimi. Purtroppo ciò non accade sempre durante l’album e in certi momenti c’è il forte rischio che quest’errore faccia sembrare banale il tutto, quando invece la parte strumentale è veramente ottima ed encomiabile per la sua riuscita nel fondere tutti i suoni in un'unica atmosfera di fondo che reagisce puntualmente agli umori sollevati dai diversi brani. Quando invece la voce riesce a seguire l’andamento del tutto la band diventa dannatamente ipnotica, e un brano come Madame Karenina è chiaro esempio di quanto il tutto diventi fluido se lavora insieme. La parte migliore dell’album, infatti, è forse il suo nucleo; non lasciatevi ingannare dai primi due brani, vittime di un approccio troppo piatto, e passate direttamente alle tracce dalla 3 alla 8: è lì che sta il vero spirito della band, ed è quello che dovrebbe essere sviluppato ulteriormente per arrivare ad un’identità ancora più definita. I pezzi centrali si susseguono con armonia ed intelligenza e gli arrangiamenti ne sono il fiore all’occhiello, dimostrazione di quanto la band sia più efficace quando si allontana dai suoi momenti più commerciali per lavorare in dimensioni più intime (e suggestive).
Antichthon

TRACKLIST:

01. Io e di fronte Me
02. Che tempo Domani
03. Madame Karenina
04. Mio Padre è un albero
05. Mara Cannibale
06. Come le Balene
07. Effimera
08. Gioia di Cera
09. Ogni Maledettissima Volta
10. Fa così Freddo che Nemmeno me ne Accorgo
11. Maracas